L’Italia si fa prossima alle riaperture in sicurezza. Quale sarà lo scenario delle prossime settimane?
Mentre il Premier Draghi parla di “rischio ragionato”, anticipando le prossime riaperture dal 26 aprile per le regioni in zona gialla, alcuni virologi restano perplessi e ipotizzano i possibili scenari.
Tra questi, il virologo Andrea Crisanti. “Con una situazione di contagio elevato, pensare alle riaperture vuole dire che tra un mese avremo un aumento dei casi di Covid-19 e l’estate sarà a rischio e dovremmo richiudere“. Il direttore di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova, non si mostra convinto della scelta operata dal governo. “Riproporre le zone gialle, quelle arancioni e rosse, è continuare con un sistema infernale ed è la dimostrazione che in un anno non si è trovata un’alternativa efficace”, dichiara nell’intervista rilasciata ad Adnkronos. “Siamo sempre lì, con oscillazioni tra zone gialle e arancioni, nelle prime si apre e il contagio aumenta”, conclude Crisanti.
“L’espressione ‘rischio ragionato’ è vuota e decisamente politica e non scientifica”, commenta il virologo rispetto alla dichiarazione fatta dal Premier Draghi ieri in conferenza stampa. E spiega “Il rischio è dato da due componenti, la probabilità e l’intensità del rischio. Per la prima, sappiamo già che i contagi aumenteranno e non è una probabilità, con le riaperture accadrà questo. L’intensità – continua – è la gravita del fenomeno e i nostri dati sono ancora alti, con le aperture aumenteranno”.
E sulla riapertura dei ristoranti, anche a cena, Crisanti dichiara: “Non voglio dire che sono contrario alla riapertura dei ristoranti, non ne posso più neanche io, ma non ne posso più nemmeno di tutte queste posizioni demagogiche. Guardiamo a quello che succede da altre parti e facciamo le cose una volta per tutte fatte bene“. Il virologo riporta l’esempio del Cile, in cui circa il 60/70% della popolazione è vaccinata. Dopo le iniziali riaperture, adesso il Paese si ritrova a fare i conti una drammatica terza ondata. “Dobbiamo guardare con molta attenzione quello che sta succedendo da altre parti“, rammenta l’esperto.
Anche Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, resta perplesso circa la scelta del governo. Alla trasmissione Otto e mezzo di La7, condotta da Lilli Gruber, dichiara: “Rischio calcolato? Calcolato male. Abbiamo ancora più di 500mila ufficiali casi di infezione in atto, di persone positive al Covid. E in realtà sono almeno il doppio”. E sull’andamento campagna vaccinale, Galli commenta: “Abbiamo ancora tanti settantenni e ottantenni non vaccinati, rispetto alla Gran Bretagna siamo indietro. Mi piacerebbe fare il piacione di turno e dire quello che la gente vuole sentirsi dire, ma preferisco dire le cose come stanno, e il caso della Sardegna sta lì a dimostrarlo”.
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