Continua a farsi strada l’ipotesi del riscatto della laurea gratuito. Lo scopo sarebbe quello di facilitare il raggiungimento di una pensione di garanzia per i giovani che entreranno a far parte del mondo del lavoro. Ma lo Stato riuscirebbe a farsi carico dei costi?
Riscatto gratuito laurea: le parole del presidente dell’Inps
Ad aprire a questa possibilità, che per ora ricordiamo resta solo un’ipotesi, è direttamente l’Inps, tramite il suo presidente Pasquale Tridico. “Il riscatto della laurea ha due caratteristiche positive, incentiva il giovane e contribuisce all’aumento delle skills in un Paese dove il tasso dei laureati è tra i più bassi dell’Ue. Oltre a pareggiare una sorta di discriminazione che potrebbe denunciare chi resta di più tra i banchi di scuola rispetto all’ingresso mercato nel mercato del lavoro”, ha spiegato Tridico durante l’audizione alla commissione Lavoro della Camera. Ma mette subito in guardia circa i costi.
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Un beneficio costoso
L’operazione, infatti, non sarebbe a costo zero per lo stato, anzi. Secondo le stime fatte dall’Istituto, il riscatto gratuito della laurea a fini pensionistici graverebbe sulle casse dello Stato per un importo tra i 4 e i 5 miliardi di euro all’anno, ed essendo le risorse limitate, la proposta dovrà essere messa a confronto con le altre avanzate per superare “quota 100” che, ricordiamo, termina il 31 dicembre 2021. Una spesa per lo Stato che però metterebbe l’Italia sullo stesso piano di Paesi come la Germania, dove il riscatto gratuito è possibile anche per due anni delle scuole superiori.
L’ipotesi di Tridico, inoltre, parrebbe escludere dal riscatto gratuito chi è già titolare di una pensione di vecchiaia. Ma ricordiamo ancora una volta che è soltanto un’ipotesi, senza ancora nulla di stabilito e certo.