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Ritardi nelle borse di studio, gli studenti occupano l’Ersu


Gli studenti occupano simbolicamente la sede dell’Ersu. Una protesta portata avanti da una cinquantina di studenti per trovare risposte a quanto richiesto due settimane fa attraverso una petizione organizzata da Run e firmata da 1500 studenti, e nella quale si chiedevano chiarimenti sui ritardi nel pagamento delle borse di studio.

«Ci siamo trovati nelle condizioni di non poter pagare una parte dei benefici – dice Ernesto Bruno, dirigente coordinatore dell’Ersu, al Giornale del Mediterraneo –. Una parte dei fondi è stata trasferita in banca e tra poco sarà trasferita agli studenti, ma, al momento, non copriamo l’intero sistema di benefici. Circa il 75% dei fondi sono già stati erogati o sono in fase di pagamento».

Bruno spiega poi che con i fondi finora a disposizione «ci avviamo a pagare tutto ciò che possiamo ed in particolar modo la seconda rata del primo anno relativo all’anno accademico 2011/2012. Sicuramente non faremo in tempo, e l’erogazione è da rinviare ai primi giorni del mese di luglio. Invito i ragazzi a non mollare, i soldi stanno arrivando».

Nonostante le sollecitazioni, il dirigente precisa di non aver ottenuto risposta da parte del rettorato, dal quale l’Ersu attende circa 5 milioni di euro, ma che “non ci fermeremo. Ci muoveremo nelle modalità che ci sono permesse, ma sono fiducioso per tempi ragionevoli».

Dopo la presentazione della petizione della run, è stata pari a 1,5 milioni di euro la somma ottenuta dall’Ersu dopo la petizione dell’associazione studentesca, ma Bruno fa sapere che a breve saranno stanziati altri 1,5 milioni per il pagamento di sussidi straordinari e una percentuale delle borse di studio per gli anni successivi al primo relative all’anno accademico in corso.

A dire la sua al Giornale del Mezzogiorno sui risultati finora ottenuti Salvatore Iacono, rappresentanti degli studenti al Cnsu: «Come Run, non possiamo essere sicuramente soddisfatti al momento, ma ringraziamo comunque tutti coloro che hanno firmato la petizione e che oggi hanno partecipato al sit-in di protesta».

Ma Iacono tiene a precisare che «continueremo a monitorare la situazione e ad impegnarci fino a quando tutti gli aventi diritto riceveranno i loro soldi. Nel caso in cui non si arrivi a questa situazione di normalità, si riserva la possibilità di intraprendere azioni di diverso tipo, anche legali». A proposito, infine, dell’Ersu, Iacono osserva che «deve assumersi la responsabilità di incitare il rettore. Se, con una nota, non otterrà nessun risultato, intraprenda altre strade».

 

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