Grazie alla ricerca di una laureanda, ritrovata al Dipartimento della camera di ionizzazione di Segrè, la collezione storica degli strumenti di fisica. Il lavoro è stato effettuato da Daniela Cirrincione, laureanda che viene seguita dal prof. Giovanni Peres che si sta occupando di questo progetto nell’ambito della sua tesi magistrale in Fisica, con la supervisione della dott.ssa Ileana Chinnici, dell’Osservatorio Astronomico di Palermo.
Il ritrovamento della camera di ionizzazione è stato rinvenuto durante le ricerche in cui si sta completando la catalogazione degli strumenti storici appartenenti alla collezione del Dipartimento. Segrè, direttore dell’allora Istituto di Fisica dal 1936 al 1938, utilizzò in quegli anni per gli studi nella ricerca di isotopi radioattivi che portarono alla scoperta del tecnezio, proprio a Palermo. Allo stesso studioso fu poi assegnato il premio Nobel per la Fisica nel 1959 per la scoperta dell’antiprotone.
La camera è andata ad arricchire la Collezione storica degli strumenti di Fisica, una delle più ricche e complete del settore in Italia. La collezione è composta da più di 450 pezzi che sono stati acquistati, dagli inizi del XIX secolo, per scopi di didattica e di ricerca dai vari direttori che si sono succeduti negli anni alla guida del Gabinetto di fisica. Si tratta principalmente di strumenti di meccanica, acustica, ottica, elettromagnetismo e calorimetria.
Uno degli scopi della tesi è quello di dare maggiore visibilità e fruibilità alla collezione, fino a oggi poco conosciuta anche all’interno dell’Università degli Studi di Palermo. Già lo scorso 10 dicembre, in occasione dell’apertura dei laboratori e dei musei di via Archirafi, la collezione (appena entrata a far parte, sotto la responsabilità del prof. Roberto Zingales, del Sistema Museale di Ateneo) è stata visitata, per la parte al momento fruibile.