10 proiettili in Viale delle Scienze. All’Università di Palermo sono stati ritrovati dei residui di proiettili dentro alcuni uffici dell’ateneo. Con molta probabilità qualcuno per celebrare l’arrivo del 2021 avrà deciso di utilizzare un arma da fuoco, come lancia petardi o proiettili.
I carabinieri si sono subito recati all’Università di Palermo ieri, lunedì 4 gennaio. Un dipendente, appena rientrato nel proprio ufficio dopo la fine delle vacanze, ha notato i residui dell’arma da fuoco. La maggior parte degli elementi sono ogive ed erano presenti nei piani alti dell’Edificio 3.
Il ritrovamento dei proiettili
I militari sono intervenuti per prendere e sequestrare le ogive. Inoltre le forze dell’ordine hanno preso e messo sotto osservazione le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza di Viale delle Scienze. Immagini e attimi che forse potrebbero aver ripreso qualche dettaglio utile per le indagini. Difficile chiarire quale sia l’arma con la quale sono stati esplosi i colpi e quale sia il calibro. E soprattutto quali siano le motivazioni del gesto, molto probabilmente fatto per puro divertimento durante il Capodanno 2020. I militari si stanno occupando delle ogive e delle loro analisi balistiche e generali. Stando alle prime informazioni non ci sono fori di proiettile nelle pareti né altri danni sospetti. Comunque rimane il giallo nella struttura palermitana, rimasta isolata a causa della pandemia e delle festività natalizie e di fine anno.
Cosa è un’ogiva?
Il termine ogiva è utilizzato per riferirsi alla sezione anteriore di un corpo o parte di esso che sia affusolata e a simmetria assiale, studiata per offrire la minima resistenza fluidodinamica. Spesso è adottata su proiettili in generale, razzi, missili, bombe aeronautiche, siluri, serbatoi esterni, aeroplani, carenature navali, sommergibili, sottomarini, o mozzi di eliche.