Home

Rubano calici alla chiesa della Kalsa, l’appello del parroco: “Riportateli, Dio vi perdonerà”


Pochi giorni fa la chiesa Santa Maria della Pietà della Kalsa ha subito dei furti. Dei preziosi calici all’interno della struttura sono misteriosamente spariti. Allora padre Giuseppe di Giovanni decide di divulgare l’accaduto e fare un appello a tutti coloro che vivono a Palermo: “La porta della nostra parrocchia è sempre aperta per i bisognosi e nel nostro cuore c’è spazio per il perdono e la speranza“.

In totale il bottino dei possibili ladri, ripresi da alcune telecamere all’interno della parrochia, comprende due candelabri, tre calici grandi e altri calici piccoli. Il valore di mercato di tutti questi oggetti ecclesiastici si attesterebbe sui 5mila euro.

Una volta scoperto il furto padre Giuseppe ha deciso di denunciare il fatto ai carabinieri. Le immagini delle telecamere della chiesa Santa Maria della Pietà della Kalsa sono in mano alle forze dell’ordine, che le analizzeranno per capire meglio i fatti. In merito ai due uomini il parrocco ha risposto al sito Palermo Today: “Non sappiamo come siano entrati, anche se poi abbiamo trovato la grata di una finestra divelta”.


Leggi anche: Il dolore di Malika, cacciata di casa perché lesbica: “Hai rovinato la famiglia, ti meriti un tumore”- VIDEO


Rubano calici alla chiesa della Kalsa, l’appello del parroco

Se non fossero i due uomini i colpevoli del furto, la colpa cadrebbe su qualcuno dei fedeli che ha partecipato alle recenti messe. Sempre il parroco dichiara: “Ci spiace non per i calici e il loro valore quanto per il gesto. Se qualcuno nel quartiere ha bisogno – conclude padre Giuseppe – sa che da noi può trovare un sostegno. Questa parrocchia, dove sono stati battezzati padre Pino Puglisi e il giudice Paolo Borsellino, è un punto di riferimento per tutti”. Poi l’appello ai ladri: “Riportate tutto indietro, il Signore vi perdonerà“.


Leggi anche

Cerami

Unipa, Giurisprudenza a lutto: è morto il professore di diritto romano Pietro Cerami


Condividi

Post correlati

A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”