“Giovanni Brusca è un assassino, è uno dei peggiori e la sua liberazione sicuramente è una cosa che umanamente ripugna, ma è necessaria”. Così all’Agi Salvatore Borsellino sulla scarcerazione del boss di San Giuseppe Jato per fine pena dopo 25 anni di carcere.
“Quella contro la mafia è una guerra dello Stato e in guerra purtroppo bisogna fare anche cose che ripugnano – ha proseguito – e questa liberazione fa parte di un pacchetto di norme studiato da Giovanni Falcone proprio per avere delle armi per condurre questa lotta di cui fanno parte l’ergastolo ostativo, il 41 bis e la legislazione premiale nei confronti dei collaboratori di giustizia. È un insieme che costituisce un’arma formidabile sicuramente per vincere questa guerra”.
D’altra parte l’alternativa, se non ci fosse stato l’ergastolo ostativo, “sarebbe stato vedere tra un certo numero di anni Brusca libero senza neanche aver collaborato con la giustizia e fatto arrestare tanti altri criminali come lui, perché questo significherebbe l’abolizione dell’ergastolo ostativo”.