Stava svolgendo il proprio turno di lavoro in smart working e, durante una telefonata con un collega, è scivolata dalle scale di casa provocandosi un paio di fratture. È accaduto a una 50enne di Treviso. La donna, dopo un lungo braccio di ferro con l’Inail, è riuscita a far riconoscere l’incidente come infortunio sul lavoro.
La dipendente, assunta da un’azienda di metalmeccanica, avrà un risarcimento di 20 mila euro nonché visite e terapie gratis senza obbligo di ticket per i prossimi dieci anni. “È la prima volta che viene riconosciuto un infortunio sul posto di lavoro in modalità smart working, spiega la Cgil trevigiana.
Scivola in smart working: le vengono riconosciuti 20 mila euro di risarcimento
L’incidente risale al settembre scorso. “La dipendente è andata subito in pronto soccorso dove ha accuratamente raccontato cosa le era accaduto, quando e in che modalità. Da lì, come da prassi, è partita la segnalazione all’Inail mentre la donna ha denunciato l’infortunio al suo datore di lavoro”, spiega Valentina Dalle Feste, responsabile del settore tutela della salute della Cgil trevigiana, al Gazzettino.
IIl dettaglio che ha fatto la differenza è che la 50enne sia caduta durante la telefonata con un collega di lavoro.
“Il ricorso che abbiamo presentato sta facendo scuola. L’Inail ha riconosciuto un nesso di causalità, dimostrando un atteggiamento di grande disponibilità. Questo precedente adesso farà diritto”, conclude la Cgil Treviso.
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