La situazione dei contagi nella nostra nazione, che vede ad oggi la maggior parte delle Regioni in zona rossa, ha comportanto anche la conseguete chiusura per la gran parte degli istituti scolastici. E rimane incerta la data di riapertura. Diverse forze politiche cominciano a prendere in considerazione l’ipotesi di riportare gli alunni più piccoli in classe subito dopo le vacanze pasquali. Anche nelle zone con le maggiori restrizioni.
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Ecco la situazione nelle diverse aree del Paese
Le regole in vigore in zona rossa prevedono che vengano sospese le attività dei servizi educativi dell’infanzia. Le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgano esclusivamente con modalità a distanza. Per le regioni che sono attualmente rosse, si attendono i prossimi monitoraggi per un eventuale passaggio in zona arancione e un ritorno fra i banchi. Oltre che le decisioni che verranno prese dal governo Draghi dal 6 aprile in avanti.
Le dichiarazioni del governo
Il premier Mario Draghi i giorni scorsi aveva assicurato: “Per quel che mi riguarda, la scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media”.
Mentre la ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, a Sky Tg24 ha detto: “La scuola è chiusa nelle regioni rosse. Mi auguro che in questa settimana ci siano regioni che possano passare in zona arancione e quindi possano riaprire. Già dopo Pasqua ritengo che in zona rossa, complice l’aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e almeno la primaria“. Sulla stessa linea la presidente della Commissione Infanzia Licia Ronzulli (FI).
L’opinione delle forze politiche
Del resto sono diverse le forze politiche che guardano all’ipotesi di riportare gli alunni più piccoli in classe subito dopo Pasqua, anche in zona rossa, modificando quanto previsto dall’attuale Dpcm.
Lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni, e governatore in Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dice di augurarsi che le scuole aprano il prima possibile, “appena avremo i numeri in base a quanto previsto dal Dpcm noi le riapriremo. E mi auguro che sia l’ultimo anno scolastico per gli studenti con la didattica a distanza”.
Più prudente è la ministra dell’Università Cristina Messa sull’ipotesi di rientro degli studenti negli atenei: molto probabilmente non riprenderanno le lezioni in presenza dopo Pasqua nelle università o ci sarà una ripresa di una piccola percentuale di studenti, soprattutto matricole, dove il colore della zona lo permetterà.
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, invece, in tutte le occasioni ribadisce che la scuola in questi mesi “non è stata ferma nè chiusa” e assicura che “si tornerà in presenza” appena le condizioni lo permetteranno. Per il 26 marzo il Comitato Priorità alla scuola, i Cobas e i precari hanno indetto un giorno di ‘sciopero dalla dad’.
Molto dipenderà dall’ndamento della curva dei contagi nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. E speriamoc he presto anche la campagna vaccinale possa iniziare a produrre i suoi effetti.