Sembra un tempio asiatico immerso in un sogno onirico: un luogo magico dall’atmosfera fiabesca – devi assolutamente visitarlo | si trova in Italia
Sembra un tempio asiatico immerso in un sogno onirico, tra architetture simboliche e percorsi surreali che ti lasciano senza fiato. Un luogo magico, dall’atmosfera fiabesca e misteriosa, che devi assolutamente visitare – e incredibilmente, si trova in Italia.

Tutti noi, viaggiatori nell’anima, custodiamo un’idea personale di “luogo perfetto”. Per alcuni è una metropoli pulsante come New York, per altri l’eleganza moderna di Londra. C’è chi si lascia incantare dal fascino romantico di Parigi, e chi invece cerca la tranquillità di un borgo dove il tempo sembra essersi fermato. Ma se ti dicessi che esiste chi ha immaginato la città ideale come un’enorme scenografia teatrale? Preparati a scoprire la Scarzuola, un angolo surreale nascosto tra le colline umbre, dove l’architettura diventa racconto e ogni pietra è parte di un sogno.
Dove la Favola Incontra la Realtà
Nel cuore verde dell’Umbria esiste un luogo fuori dal tempo: la Scarzuola. A prima vista può sembrare solo un vecchio convento nascosto tra le colline di Montegabbione, raggiungibile tramite una strada tortuosa che serpeggia tra paesaggi da cartolina. Eppure, questo posto fiabesco affonda le sue radici nella spiritualità: fu costruito nel XIII secolo nel punto esatto in cui San Francesco d’Assisi avrebbe piantato un cespuglio da cui sgorgò acqua miracolosa. Ma il vero incanto comincia secoli dopo, quando l’architetto Tomaso Buzzi decise di trasformarlo nella sua personale utopia.
La Visione di Tomaso Buzzi: Una Città Onirica
Nel 1956, Buzzi acquistò l’antico convento abbandonato per dare forma al suo sogno più ambizioso: una “città dell’anima” immersa nella natura. Tra il 1958 e il 1978, l’artista progettò un complesso architettonico visionario, ispirato a simboli antichi, a miti esoterici e alla ricerca interiore. Sette teatri, labirinti, passaggi segreti e torri si intrecciano in un viaggio simbolico e introspettivo, che ogni esploratore può vivere e interpretare a modo proprio. Buzzi non lasciò spiegazioni, lasciando al visitatore il piacere di perdersi… e forse ritrovarsi.
Esplorare la Scarzuola: Tra Realtà e Allucinazione
Visitare la Scarzuola è un’esperienza che va oltre la semplice escursione culturale. La guida sarà Marco Solari, nipote di Buzzi e custode di questo universo fantastico. Il suo stile narrativo è eccentrico e colorito, a volte provocatorio, ma sempre coinvolgente. Preparati a camminare all’aria aperta, tra salite e discese in mezzo al verde: scarpe comode e spirito d’avventura sono indispensabili. Non troverai bar, negozi o servizi nei dintorni, ma solo natura, silenzio e… stupore.
Un Teatro a Cielo Aperto
La Scarzuola non è un semplice complesso architettonico, ma una vera e propria città-scenografia. Buzzi si ispirò ai grandi capolavori del passato – da Villa Adriana a Bomarzo – per costruire un’opera fuori scala, fatta di contrasti, illusioni prospettiche e simbolismi. Le strutture – tra cui spiccano l’Acropoli con i suoi sette edifici, l’anfiteatro e il teatro delle api – creano un percorso a spirale che guida il viaggiatore tra i lati oscuri e luminosi dell’esistenza. Un itinerario che sembra uscito da un sogno lucido, dove ogni angolo racconta qualcosa.
Il Sentiero dell’Anima
L’itinerario inizia dal giardino retrostante l’antico convento, simbolo delle infinite strade che un viaggiatore può scegliere nella vita. Da lì si snoda un labirinto di significati, custoditi da figure enigmatiche, strutture esoteriche e giochi architettonici. Le parole di Solari accompagneranno la visita, ma il vero viaggio sarà dentro di te. La Scarzuola è infatti un cammino metaforico verso la consapevolezza: dalla discesa nell’inconscio all’ascesa verso l’Acropoli, simbolo della piena realizzazione dell’essere.
Un Luogo Fuori dal Tempo
Quello che rende la Scarzuola unica è la sua natura fuori dagli schemi. È un luogo dove l’arte incontra la spiritualità, dove il sacro si mescola al profano, e dove l’architettura diventa strumento per raccontare l’invisibile. Ogni scala, ogni mostro, ogni torre ha un significato nascosto. Non troverai risposte definitive, ma infinite domande. Perché, come scriveva Buzzi, questo non è un posto da spiegare, ma da vivere.