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Sicilia. BOOM di contagi, ma non è emergenza. Ecco perchè


Gli ultimi 7 giorni, per la Sicilia, sono stati i peggiori in assoluto da 5 mesi, La settimana appena trascorsa, infatti, è stata la peggiore in assoluto da 5 mesi per crescita dei positivi. Tra il 5 e il 12 aprile, si è raggiunta quota 432 in 7 giorni. La stessa cosa è successa tra il 30 agosto e ieri: 412 i contagi, in netta risalita rispetto alla settimana tra il 22 e il 29 agosto, quando erano stati 290.

Stavolta, tra l’altro, i contagi legati ai migranti sono in forte calo (meno del 15% del totale), dunque quella che gli esperti definiscono già la seconda ondata dell’epidemia di Covid-19 pare stia prendendo sempre più piede anche “internamente”.

Non è emergenza

Attenzione però, non è ancora allarme. Il motivo? Semplice: i ricoveri, in proporzione, rimangono pochi e non c’è un’emergenza posti letto, né in regime ordinario, né in terapia intensiva. Inoltre un balzo del genere era atteso e previsto, perchè legato al flusso di vacanzieri di agosto che ha prodotto adesso i suoi effetti. Non solo: va tenuto conto anche che in Sicilia si è toccato il record assoluto di tamponi, quasi 27000 in sette giorni, ben oltre la media di 20mila circa.

In Sicilia ci sono 1.343 attuali positivi (contro i 1084 della settimana scorsa), con 100 ricoverati (erano 70 sabato scorso) dei quali 12 in terapia intensiva (+2). Dunque c’è un aumento di pazienti in ospedale, ma comunque limitato (+20) se rapportato al numero dei nuovi casi. Il dato sugli “isolamenti domiciliari” spiega tutto, visto che si è passati da 1004 a 1243. Tre i decessi nell’ultima settimana (289 in tutto).

L’ultima volta che si era verificato un così netto aumento dei contagi, tra il 5 e il 12 aprile appunto, in sette giorni erano state ben 43 le vittime, con 620 persone in ospedale e 58 posti in terapia intensiva occupati. Numeri decisamente diversi, molto più preoccupanti.

In sostanza, nell’ultimo mese nell’Isola, dei nuovi contagiati da Covid-19 diagnosticati solo circa il 4% ha dovuto ricorrere alle cure in ospedale. In terapia intensiva, sempre basandosi sui contagi attuali, ci è finito lo 0,6%. Il resto, a casa, in regime di isolamento domiciliare. Asintomatico.

Per questo nell’Isola, allo stato attuale, nonostante il numero dei nuovi positivi sia considerevolmente più alto di qualche settimana fa, si è ancora molto lontani dall’emergenza e dall’incubo di ritrovarci con ospedali e terapie intensive pieni.

Tornando ai numeri, dal 4 agosto al 5 settembre, su 1371 nuovi casi, i ricoverati sono cresciuti da 39 a 100, dunque una aumento di 61 unità, mentre il resto (ovvero 1310 persone) non ha avuto bisogno di alcun supporto ospedaliero.

Da notare che 950 di questi 1371 nuovi casi sono stati intercettati da attività di screening, ovvero esaminando soggetti venuti a contatto con persone positive o con test sierologici positivi poi confermati dal tampone. Dopotutto, ormai da giorni appare evidente che il nuovo identikit del paziente da coronavirus è under 30 e, appunto, asintomatico.

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A proposito dell'autore

Younipa è l'autore generico utilizzato per le comunicazioni di servizio, i post generici e la moderazione dei commenti.

1 risposta

  1. Giovanni

    Si deve intervenire sulla carica virale del respirato diffuso nei luoghi chuisi ad alta frequentazione umana con l’uso di tecnologie anche innovative per mantenerla bassa.
    Le misure di protezione già adottate devono essere integrate con misure strutturali adeguate.