Terremoto nei Palazzi della Regione. Un assessore della giunta guidata dal Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha rifiutato una tangente da 50mila euro e ha denunciato tutto. Ma avrebbe anche fatto di più. Insieme al suo capo segreteria tecnica, si sarebbe mosso colpo su colpo per incastrare sia la donna, che avrebbe fatto da intermediaria, che i “mandanti”.
I fatti
Lo scorso mese di aprile, un’intermediaria contatta il capo segreteria tecnica dell’Assessore Manlio Messina, fidatissimo del leader di Fratelli d’Italia nominato in giunta da Nello Musumeci. La donna propone un progetto per un evento di spessore, che prevedeva una sponsorizzazione della Regione per ben 500mila euro. Iniziano le verifiche del progetto. L’intermediaria propone, verbalmente, una tangente da 50mila euro per “finanziare il partito” o “metterli in tasca”. Ma il capo segreteria politica e Manlio Messina rifiutano categoricamente.
L’inchiesta
Dopo il rifiuto, l’intermediaria cerca di essere ancor più persuasiva e mette tutto nero su bianco, con una chat “coperta” da autodistruzione. Ma non fa i conti con il fatto che l’Assessore pianifica una strategia per registrare tutti i messaggi. Parte così l’inchiesta. A raccontare la vergognosa vicenda è LiveSicilia, seguendo il caso “episodio dopo episodio”.
Stay Tuned per tutti i prossimi aggiornamenti!