Nella provincia di Caltanissetta in Sicilia, è situato un piccolo paese che merita di essere visitato, ecco dove si trova.
Il comune di Mussomeli, situato in Sicilia, fa parte della provincia di Caltanissetta ed è posizionato a un’altitudine di 650 metri sul livello del mare, dominando una collina. Le sue radici risalgono alla seconda metà del XIV secolo e sono strettamente associate al nome di Manfredi III di Chiaromonte, il suo fondatore. Nel corso dei secoli, è stato posseduto da diverse famiglie feudali.
Storia e origine del borgo di Mussomeli
La storia del paese di Mussomeli, situato nella provincia di Caltanissetta, affonda le sue radici in tempi molto antichi. Ancora oggi, il nucleo storico di questo straordinario borgo siciliano è rappresentato da una suggestiva caverna nota come la grotta di Chelli, che costituisce una testimonianza dei suoi millennari e remoti inizi.
Grazie ai numerosi reperti archeologici scoperti in loco, è stato ipotizzato che l’area circostante l’attuale centro abitato fosse abitata dai Sicani già nel 1500 a.C. Successivamente, vennero i Greci e i Romani, che sfruttarono la fertilità del terreno collinare. Nel 830 d.C., giunsero gli Arabi, che dominarono non solo Mussomeli, ma l’intera isola per tre secoli, lasciando un’impronta indelebile sulla cultura e le tradizioni locali.
Le informazioni riguardanti il periodo di dominio svevo e angioino su Mussomeli sono, al contrario, piuttosto scarse nelle cronache e nelle fonti storiche.
Cosa vedere a Mussomeli
Una visita imprescindibile a Mussomeli è l’esplorazione del suo affascinante centro storico. Lasciatevi condurre dall’istinto e perdetevi tra le sue pittoresche strade, rimarrete incantati. Dedicatevi tutto il tempo necessario (consiglio almeno un paio d’ore) poiché ad ogni angolo sarete catturati da panorami suggestivi, antiche chiese, santuari, torri, palazzi nobiliari, piazze e molto altro.
Nel territorio del comune di Mussomeli, in Sicilia, si trova il sito archeologico di Polizzello, situato su una collina a un’altitudine di 877 metri sul livello del mare. La posizione geografica del sito lo rende adatto per un insediamento umano, grazie alla sua facilità di difesa e alla presenza di sorgenti d’acqua. Polizzello è composto da due pianori, di cui il superiore, più piccolo, ospita l’acropoli e rappresenta il luogo del primo insediamento protostorico e arcaico, costituendo uno dei siti più antichi dell’intera Sicilia.
Da ammirare anche Palazzo Trabia, Palazzo Langela, Palazzo Minneci e Palazzo Sgadari (quest’ultimo adibito a museo archeologico, con resti da Polizzello e da Raffe).
Tra le attrazioni imperdibili a Mussomeli, la chiesa madre dedicata a San Ludovico è un must-see. La riconoscerete facilmente grazie alla sua maestosa facciata e al campanile a vela che emergono da vari punti panoramici.
Un’altra tappa imprescindibile a Mussomeli è la visita al Santuario di Maria dei Miracoli. Dietro il nome di questa chiesa e della Madonna si cela una bellissima leggenda: si racconta che l’8 settembre del 1540, un paralitico che passava per i dintorni di Mussomeli, sopraffatto dalla stanchezza e dal dolore, scelse di fermarsi lungo la strada per riposare in un campo. Al suo risveglio, fu sorpreso da una straordinaria notizia: era stato completamente guarito e poteva camminare, correre e saltare senza più alcun problema.
Il Castello di Mussomeli
Un’attenzione particolare è rivolta al Castello di Mussomeli, noto anche come Castello Manfredonico, che commissionò Manfredi Chiaramonte in persona. Il castello è stato costruito quasi come se fosse stato scolpito nella roccia e che molte delle sue stanze conservano ancora i mobili originali. È veramente un capolavoro che rappresenta una perfetta fusione tra l’ingegno umano e la natura. La visita è assolutamente da non perdere, soprattutto se siete appassionati di queste antiche dimore principesche.
La facciata esterna del castello è un ricco spettacolo di decorazioni, arricchita da merli, bifore, due torrette cilindriche, un portale magnificamente adornato e finestre ornate, rappresentando uno dei migliori esempi di arte gotica. L’entusiasmante esperienza continua all’interno, accessibile attraverso un maestoso arco ogivale. Le sale con volte a crociera di notevole altezza sono un must-see, con particolare menzione per la Sala dei Baroni, che presenta pregevoli portali in puro stile “chiaramontano” e due finestre bifore. Inoltre, non dovreste perdere la “Prigione della Morte,” dove i condannati venivano calati attraverso una botola e sottoposti all’annegamento, una parte della storia intrigante del castello.
Leggende del Castello di Mussomeli
Questa imponente struttura, situata su una grande rupe calcarea, domina tutto il territorio di Mussomeli, esprimendo appieno il suo nobile valore. E numerose sono le leggende nate dalla sua storia, come quella delle tre donne, una delle più conosciute, che vede un potente principe chiamato Federico, residente nel Castello e fratello di tre graziose gentildonne cui era molto legato: Clotilde, Margherita e Costanza. Un giorno, dovendosi allontanare per la guerra, decise di non affidare a nessuno le sue tre sorelle, preferendo chiuderle in un stanza con i viveri sufficienti per tutto il periodo. Ma la guerra durò per molto tempo ed al suo ritorno, il principe Federico le trovò morte con le scarpe tra i denti. Quella stanza, oggi è detta appunto “delle tre donne”.
Il Castello di Mussomeli è legato anche alla vicenda della baronessa di Carini in quanto il padre, Don Cesare Lanza, a quel tempo il signore della baronia, qui si rifugiò dopo il delitto. Per non parlare, poi, della vicenda d’amore del soldato innamorato della figlia di Manfredi e per questo condannato a morire nella torre. La disperazione del povero innamorato lo porterà a gettarsi nel vuoto.
I fantasmi del Castello Manfredonico
La storia più coinvolgente, tuttavia, è senza dubbio quella legata al fantasma del castello: Don Guiscardo de la Portes. Nel 1975, il suo spirito comparve al custode Pasquale Messina: Dopo aver accompagnato gli ultimi visitatori, mi stavo riposando fumando una sigaretta quando ad un tratto sentii una folata di vento e subito dopo si materializzò un corpo. Il fantasma raccontò tutta la sua storia: egli era figlio di un mercante spagnolo. Marito della bella Esmeralda, partì per la Sicilia con l’esercito di Re Martino I per sedare la rivolta di Andrea Chiaramonte.
Lasciò così la sua bella moglie in attesa di un figlio. Desideroso di vedere il Castello di Manfreda (antico nome di Mussomeli), il soldato lasciò la città di Palermo diretto nel cuore della Sicilia. Durante il suo viaggio, però, venne attaccato dai soldati di Don Martinez, un uomo innamorato della bella Esmeralda, da lei rifiutato. Volendosi vendicare per il torto subito, ordinò la morte del suo rivale.
Ferito gravemente, Guiscardo imprecò contro Dio. Poco dopo, capì d’essere uscito dal suo corpo e, impossibilitato a percorrere la strada verso il Paradiso per via delle ingiurie dette prima della morte, venne condannato a vagare per mille anni sulla terra. Successivamente all’apparizione al custode, il fantasma sembra si sia mostrato anche ad un gruppo di turisti.