Il 23 giugno su Prime Video è uscita Sono Vergine (traduzione fedele ma a nostro avviso imperfetta dell’originale I’m a Virgo, in cui non c’è nessuna ambiguità tra verginità sessuale e di segno zodiacale, e quindi forse sarebbe stato meglio Sono della Vergine, ma tant’è), serie tv creata e diretta dal cantante e regista Boots Riley che parla di un ragazzo afroamericano alto quattro metri interpretato da Jharrel Rome (che forse avete visto in When they see us).
I’m a Virgo non è stata molto pubblicizzata in Italia, Prime Video non ha diffuso comunicati stampa specifici e non c’è neanche un trailer ufficiale in italiano. Se a questo aggiungete il fatto che facendo zapping tra i titoli di Prime Video, se proprio lo si nota, è per il titolone rosa Sono Vergine, è facile che pensiate a una commediola qualunque e quindi passiate oltre.
Grave errore, che avremmo commesso anche noi se non avessimo fatto tesoro dell’esperienza di Sciame – Swarm, altra serie Prime Video poco pubblicizzata in Italia e con una “singolare” protagonista afroamericana. Per convincervi a non fare questo errore ecco dunque la nostra recensione di Sono Vergine, la cui prima stagione è composta da 7 episodi di circa mezz’ora l’uno.
Di cosa parla (e come lo fa) Sono Vergine
Cootie è nato che era già gigantesco (per essere un neonato), ed è stato cresciuto – parecchio – da sua zia Lafrancine e suo zio Martisse, due tipi particolari che hanno anche i loro difetti ma di certo amano il ragazzone, anche se ogni volta che si muove sfonda un muro e per vestirlo e sfamarlo bisogna ingegnarsi non poco.
Ma nell’universo narrativo di questa serie tv, ambientata a Oakland in California e dove vive un eroe chiamato Eroe che è un mix tra Iron Man e Homelander, i giganti come Cootie non solo esistono, ma sono storicamente perseguitati e quasi sempre portati verso sofferenze e morti violente, ragion per cui gli zii di Cootie devono ingegnarsi anche per nasconderlo e quindi proteggerlo, anche a costo di raccontargli cose non proprio vere sul mondo che c’è fuori dalla casa bunker che gli hanno costruito su misura.
E la situazione più o meno regge bene fino a quando Cootie ha 19 anni. Un po’ perché le sue domande si fanno sempre più pressanti, un po’ perché un vicino lo vede per caso, ma soprattutto perché lui un giorno si mette a origliare un gruppo di suoi coetanei che chiacchierano dietro al suo steccato. Ovviamente i ragazzi lo scoprono e fanno amicizia con il nostro caro Cootie.
Per non spoilerare non diciamo nient’altro sulla trama della serie, ma forse è necessario un chiarimento: se quello che avete appena letto vi sembra assurdo, è perché lo è. Ma è un’assurdità voluta, e infatti I’m a Virgo è una serie del genere cosiddetto “absurdist comedy”, che ricorre cioè a un umorismo surreale. Date uno sguardo al trailer per farvi un’idea.
Perché non perdersi questa folle serie tv
Per descrivere The Hero abbiamo citato poco fa un personaggio dell’universo Marvel e uno di The Boys. Guardando la serie, altri due riferimenti che ci sono venuti in mente sono la storica serie animata South Park e in qualche modo anche il film Big Fish. Se avete presente questi titoli, fate un bel mix, aggiungeteci un pizzico di pulp (non in senso tarantiniano) e quello che viene fuori è più o meno lo stile di Sono Vergine.
Boots Riley, che prima aveva diretto solo un film nel 2018 (Sorry to Bother You), è riuscito a creare una sua storia che attinge dichiaratamente ad altri mondi, ma che poi li rielabora e li rende estremamente originali, totalmente sorprendenti. E originale e sorprendente sono proprio gli aggettivi che preferiamo per definire questa serie, insieme a folle.
Non c’è niente di prevedibile nella storia, ed è questa la forza di I’m a Virgo. Un momento fa ridere, un momento dopo quasi disgusta, poi emoziona, al punto di eccitarsi, poi diventa lirico, sempre con un tocco di surreale. Per cui non stupitevi se qualche volta vi scapperà un “ma che ca…” o anche solo un “ma perché mai?”.
Eppure vi sfidiamo, se riuscirete a superare qualche diffidenza iniziale, a non amare non solo Cootie, ma tutti i personaggi della serie, anche quelli con ruoli minori. Noi ce ne siamo innamorati, e ora non ci resta che sperare che Prime Video confermi I’m a Virgo per la stagione 2.