Nell’ambito del progetto europeo Bridge (Bridging the gap between gas emissions and geophysical observations at active volcanoes) dell’European Research Council, coordinato da Alessandro Aiuppa dell’Università degli Studi di Palermo, è stato sperimentato per 24 ore consecutive, presso il vulcano Stromboli, il radar laser Billi, progettato dall’Enea (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).
In sintesi, scopo del laser è analizzare i fumi che fuoriescono dai crateri e, durante la sperimentazione, «ha fornito in automatico immagini tridimensionali del pennacchio, fino a 3mila metri di distanza e misurato il contenuto di biossido di carbonio dei fumi, indizio importante per la previsione di eventuali eruzioni», come si legge qui.
Billi ha così permesso, per la prima volta, «di misurare a distanza la concentrazione di CO2 nei gas vulcanici. Si tratta di un’operazione che, se condotta con tecniche diverse, risulta complessa, lenta e pericolosa. Attraverso un sistema di specchi, il fascio laser può essere orientato in qualsiasi direzione, permettendo di effettuare scansioni dei pennacchi vulcanici, simili alle tomografie».