Stangata in arrivo dallo Stato: da Aprile scatta l’obbligo nascosto che costa 100€ al mese | Se non paghi perdi tutto
Hai tempo fino al 31 marzo, arriva l’obbligo che ti costa 100€ al mese, la stangata dello Stato, chi non si adegua perde praticamente tutto.
Il conto alla rovescia è ormai iniziato: entro il 31 marzo 2025, le imprese dovranno mettersi in regola per non perdere importanti vantaggi. Mancano solo poche settimane e il rischio di restare esclusi da alcune tutele concrete è reale. A determinare questa nuova misura è stato l’incremento degli eventi climatici estremi, sempre più frequenti e con effetti devastanti. Per questo motivo, lo Stato italiano ha introdotto un obbligo assicurativo rivolto alle aziende, che approfondiremo in questo articolo.
Una copertura obbligatoria contro i danni causati dal clima
La misura in questione prevede che le imprese siano coperte da una polizza assicurativa specifica, che trasferisce l’onere dei risarcimenti legati a disastri naturali alle compagnie assicurative. Questo nuovo obbligo riguarda tutte le imprese con sede in Italia, così come quelle estere con una struttura stabile nel nostro Paese iscritte nel registro delle imprese. La copertura, nota come “Cat Nat”, si aggiunge agli strumenti già disponibili per alcune categorie aziendali.
A chi si applica l’obbligo
Sono tenuti a sottoscrivere la polizza gli imprenditori che operano in ambito industriale, nel commercio di beni, nel trasporto (sia terrestre che aereo o marittimo), nel settore bancario e assicurativo, così come quelli che svolgono attività ausiliarie a queste. Anche le società tra professionisti rientrano tra i soggetti obbligati, mentre gli imprenditori agricoli sono esclusi dalla normativa.
Cosa copre la polizza “Cat Nat”
La polizza non garantisce un indennizzo su qualsiasi danno, ma copre specifiche categorie di beni. Tra questi rientrano terreni e immobili, macchinari e impianti, oltre a strumentazioni industriali e commerciali. L’assicurazione entra in gioco solo in caso di eventi naturali estremi verificatisi sul territorio italiano, come terremoti, alluvioni, frane, esondazioni e inondazioni.
Le imprese che non si adegueranno all’obbligo e non sottoscriveranno una copertura “Cat Nat” non avranno diritto a ricevere fondi pubblici nel caso in cui subiscano danni a causa di eventi catastrofici. È una condizione da non sottovalutare, considerando quanto già accaduto: secondo un sondaggio di mUp Research per Facile.it, solo nel 2024 oltre 278.000 micro e piccole imprese italiane hanno riportato danni legati a eventi naturali, per una perdita complessiva stimata in circa 3 miliardi di euro.
Franchigie e limiti di copertura: cosa dice la legge
Secondo quanto previsto dalla normativa, per somme assicurate fino a 30 milioni di euro, la franchigia non potrà superare il 15% del danno riconosciuto. Per importi più elevati, il margine è lasciato alla libera contrattazione tra le parti. I massimali di risarcimento si suddividono in tre soglie:
- Fino a 1 milione di euro: indennizzo totale.
- Da 1 a 30 milioni: copertura minima garantita del 70%.
- Oltre 30 milioni: cifra concordata tra assicurato e compagnia.
Un dato che fa riflettere: al momento, solo il 6,2% delle micro e piccole imprese possiede una copertura attiva contro rischi come terremoti o alluvioni, mentre un ulteriore 4% è coperto solo parzialmente.
Costi e simulazioni: quanto si spende?
Le tariffe variano in base alla zona geografica e al livello di rischio. Secondo alcune stime, per un albergo del valore di 1 milione di euro (più 500.000 euro in attrezzature), il premio annuo è di:
- Oltre 1.000 euro a Palermo (circa 90 euro al mese),
- Circa 700 euro a Milano e Roma.
Queste differenze sono legate alla diversa esposizione ai rischi ambientali delle varie aree.