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Stefania Giannini, ecco chi è il nuovo ministro dell’Istruzione


Nata a Lucca 53 anni fa e catapultata solo l’anno scorso nel mondo della politica. Proprio così, il ministro dell’Istruzione del neo governo Renzi, Stefania Giannini, è stata professoressa ordinaria di Glottologia e Linguistica dal 1999 e, successivamente, rettrice dal 2004 al 2013 dell’Università per stranieri di Perugia, prima di dedicarsi anima e corpo al ruolo di senatrice e segretario di Scelta Civica.

Capelli biondo platino, vestiti poco appariscenti, elegante nella sua semplicità. Nel 2013 è la candidata in Toscana nella lista Con Monti per l’Italia alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio per il Senato della Repubblica. Ed è così che diventa senatrice. Il 16 novembre dello stesso anno, a due giorni dal suo compleanno, dopo lo strappo con Monti, l’Assemblea di Scelta Civica la nomina nuova segretario e coordinatrice politica del partito.

La Giannini si è occupata della promozione linguistica e culturale dell’Italia nel mondo e ha coordinato progetti per l’internazionalizzazione del sistema universitario e per la mobilità studentesca in Europa e nei paesi extraeuropei, come Erasmus Mundus, Italia-Cina, Italia-Egitto, Italia-Turchia, Expo 2015.

Di scuola, a dire il vero, non ha parlato moltissimo da quando è in politica, ma recentemente ha spiegato i principi ai quali si ispirerà il suo lavoro: autonomia reale ai singoli istituti scolastici, valutazione, riqualificazione del personale docente (formazione e aggiornamento), sostegno alle famiglie (anticipazione del diritto allo studio). Per l’Università invece punta su tre concetti chiave: merito, diritto allo studio e competizione-cooperazione.

Subito dopo il giuramento al Quirinale ha scherzato con i giornalisti: «La ricreazione è già stata sin troppo lunga. Non dimentico di essere stato un rettore voglio far capire che l’istruzione dall’infanzia all’università è la base».

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A proposito dell'autore

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8 Risposte

  1. scettico

    ma per favore
    vuole dare altri soldi alle scuole private
    italia…..

  2. CLAUDIO

    Sono uno dei 24000 ex lsu impiegati nelle scuole come pulitori.
    Quando ho iniziato nel 1999 ero solo diplomato adesso mi sto laureando in ing.civile ( triennale).
    Capisco che l’incidenza della spesa ,per le sole pulizie, è eccessiva ma ognuno di noi
    vorrebbe rendersi più utile al sistema scuola.
    Se ciò non è possibile perché non possono darci la mansione di sorveglianza , che spetta per diritto solo ai collaboratori , allora la mia proposta è quella di fare delle prestazioni di pulizia al di fuori delle scuole quali giardini pubblici ,parchi ecc. impiegando 4 ore diurne mentre le 3 ore rimarrebbero come prestabilito dalle gare di appalto indette e già assegnate.
    In luogo della cassa integrazione potremmo anche occuparci di piccole manutenzioni di banchine ,marciapiedi,inferriate o di pulire gli alvei fluviali in secca così da evitare stupide esondazioni dovute proprio alla loro sporcizia .
    Ci potreste anche affidare ad imprese artigianali locali in modo da aiutare loro ed imparare qualche mestiere in più.
    Speranzoso di aver dato un input di quelle che potrebbero essere le molteplici soluzioni ,
    CORDIALITA’

    CLAUDIO LONGO

  3. rossella

    oltre all’attivita’ linguistica, deve farsi una cultura sull’importanza dell’Educazione Fisica nelle scuole medie e superiori e attivita’ psicomotoria nelle scuole elementari, invece mi pare d’aver capito che vuole eliminarla nel 2015…Ho capito bene o e’ una bugia ???? Sono un’ insegnante che ha dedicato e che continuera’ a farlo, la sua vita per questa meravigliosa disciplina che tanto insegna ai ragazzi…Cara Ministra , senza offesa, provi ad informarsi e a capire la valenza della nostra preziosa attivita’ . Attendo informazioni in merito.

  4. maria laura

    “!!Nasce in noi ,inoltre, un pò di demotivazione,dovuta alla delusione del fatto che i nostri diritti non sono stati rispettati.Da due anni aspettiamo che venga “corretto” un errore.I nostri contributi sono stati versati e ci aspettiamo il pensionamento che ci spetta di diritto.Nasce in noi ,inoltre, un pò di demotivazione,dovuta alla delusione che questo benedetto errore
    ancora non viene risanato.Mi sento sballottata,il mio lavoro non considerato tale.C’è molta delusione e amarezza!!Quota 96Scuola
    è la CENERENTOLA della politica.Diamo spazio ai giovani, diminuirà la disoccupazione, la delinquenza e 3976 persone avremo finalmente il rispetto dei nostri diritti.Quanto dovremo aspettare ancora?Intanto i giovani in attesa…….invecchiano!!Grazie per l’attenzione.Maria Laura Celli Spero possa almeno farne un accenno questa sera.Grazie per la sua cortese

  5. Manuela

    Vorrei che il ministro dedicasse un po di tempo anche ad informarsi su come vengono formate le classi nelle scuole Pubbliche! E’ assurdo che già nelle scuole materne ci siano classi formate da bambini tutti figli di professionisti e classi formati da stranieri e figli di comuni lavoratori che si alzano la mattina alle 5 per andare a lavoro. La scuola è pubblica come tale le classi andrebbero fatte in modo Eterogeneo ,sia come alunni che come insegnanti. Non devono esistere classi con raccomandazioni. Altrimenti si è perso il valore della scuola stessa! La scuola non insegna legalità , uguaglianza ecc. Tutti valori importanti per crescere? E allora come faccio io, da mamma casalinga, a spiegare a mio figlio in prima media, come mai i suoi compagni di quinta, con gli stessi voti in pagella, ma figli di professionisti, sono tutti in una classe e lui è solo in un’altra classe con 7 ripetenti, di cui 6 stranieri??? Come faccio a spiegarli il motivo per cui la sua classe e formata solo da 20 alunni, perché molti li hanno portati via,in altre scuole,mentre l’altra sezione ne ha 30 tutti ” selezionati”? Chi dà il potere a questi presidi di operare in questo modo? Lei ministro? Forse perché i suoi figli a tal proposito non hanno avuto mai problemi…..lei fa parte della ” prima categoria “……

  6. Michela

    Ministro pensa di fare qualcosa per questi dirigenti scolastici che non vogliono fare festeggiare il S.Natale con recite e canti a nostri figli Chiediamo le loro dimissioni