Strane mascherine davvero quelle consegnate a Palazzolo Acreide dalla Protezione civile italiana.
A renderlo noto questa mattina, con tanto di foto, è il sindaco della cittadina del Siracusano, Salvatore Gallo, attraverso un post sulla sua pagina Facebook . Sarebbero 21mila i dispositivi di protezione arrivati al Comune, ma il primo cittadino dopo averle esaminate ha dichiarato che non le avrebbe distribuite alla popolazione.
Proprio il sindaco, infatti, avrebbe definito le mascherine come non adatte al loro scopo, inefficaci e antiestetiche. Attraverso varie foto su Facebook (di cui una è quella da noi pubblicata) il sindaco Gallo ha raccontato la vicenda e manifestato il suo dissenso:
Sul post del sindaco si sono scatenati i commenti, da quelli ironici a quelli indignati. Diversi hanno condiviso la scelta del sindaco, mentre qualcun altro ha proposto di utilizzarle comunque, piuttosto che cestinarle.
Qualunque sia la posizione riguardo a queste strane mascherine, è quantomeno poco opportuna e fuori luogo la scelta della varietà “particolare” di fantasie stampate sui dispositivi (fenicotteri, palme, cocktail), come la loro forma diversa dalla solita delle classiche mascherine chirurgiche. Al di la dell’ironia e del giudizio estetico, è vergognoso che la Protezione Civile consegni dei dispositivi in queste condizioni.
Strane mascherine…ritornano!
Per intenderci sono simili alle prime mascherine che erano circolate durante la prima ondata della pandemia, quando tutti avevano fatto incetta di quelle chirugiche e anche agli amministratori e al personale medico e paramedico erano state distribuite queste mascherine (sempre dalla protezione civile), di un materiale che qualcuno aveva definito simile alla carta igienica o ai panni cattura polvere.
Probabilmente avevano delle scorte da smaltire e per fare una cosa simpatica le hanno fatte dipingere. Come suggerisce qualcuno su Facebook potranno sicuramente essere utilizzate per Carnevale. Quando torneremo ad avere un carnevale. E in ogni caso, nonostante i disegni spiritosi, nn c’è proprio niente da ridere. Ci sarebbe da piangere. Tanto poi per asciugare le lacrime si possono usare le mascherine di carta della protezione civile!