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Studente italiano morto a New York, la famiglia: “Trattamenti inimmaginabili al campus”


La famiglia di Claudio Mandia, il giovane originario di Battipaglia trovato morto nella notte tra giovedì e venerdì, ha messo sotto accusa l’amministrazione della EF Academy di Tarrytown, il campus dove il giovane studente stava vivendo la propria esperienza formativa all’Estero.

L’episodio

Sabato scorso, Claudio avrebbe compiuto 18 anni. I genitori erano volati negli Stati Uniti per festeggiare insieme al figlio, quando sono stati travolti dalla tragica notizia. Claudio è stato ritrovato morto nella sua stanza dell’alloggio del campus.

Le indagini

La polizia ha ascoltato i coetanei di Claudio nel tentativo di ricostruire le ore precedenti al drammatico evento. Il giovane sognava di diventare manager e di lavorare nel campo dell’economia, motivo della sua scelta di frequentare il college. Ma sull’account Facebook della Academy, scuola esclusiva di lingue, frequentata per l’appunto da studenti di tutto il mondo, non appare nessun riferimento alla tragedia.


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«Trattamento inimmaginabile»

All’inizio era stata ipotizzata una patologia cardiaca o un aneurisma. Ma si è parlato anche di una festa tra amici alla base del malore. Gli avvocati americani dei Mandia, tuttavia, negano che la morte di Claudio sia dovuta ad abuso di alcool e droghe. Accusano, invece, l’amministrazione della Ef Academy di aver sottoposto il 17enne a «un trattamento inimmaginabile», aggiungendo che è in corso un’indagine approfondita e che verranno intraprese le opportune iniziative giudiziarie.

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A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.