L’Università di Parma ha deciso di intraprendere le lezioni in presenza all’aperto, almeno per farne una prova. Un’idea già presa in scuole elementari, medie e superiori, ma mai in un ateneo pubblico italiano. In inglese si definiscono lezioni “outdoor teaching”. Nessun tipo di pavimento, tetto o pareti, solo natura accompagnata dalla lezione come se fosse svolta in aula.
Quella avvenuta a Parma è solo una sperimentazione, che presto potrebbe diramarsi in altri atenei del bel paese, in vista della bella stagione. Infatti l’outdoor teaching, da un punto di vista epidemiologico, è visto come un’idea sicura e che diminuisce il pericolo di contagio. Mentre da un punto di vista formativo cambia poco: lavagne, banchi, sedie sono le stesse. Sempre distanziate allo stesso modo, ma all’aperto.
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Arrivano le lezioni all’aperto negli atenei: ad Unipa si potrebbe fare?
Il corso a Parma interessato all’outdoor teaching è stato quello di scienze e tecnologia per l’ambiente, nel suo corso magistrale. Gli studenti sono grati dell’iniziativa: “Grazie alle lezioni all’esterno riusciamo a stare tutti insieme. E corriamo un minor rischio di contagio“, raccontano a Repubblica alcuni studenti del corso.
I virologi e i medici da sempre hanno preferito gli spazi aperti a quelli chiusi. Quindi potrebbe essere probabile, che l’idea proposta a Parma, si possa traslare anche in altri atenei, tra cui l’Università di Palermo. L’ateneo siciliano infatti conta una vasta area verde e un largo spazio, tanto da renderlo uno degli atenei più grandi del Sud. Lezioni aperte ad Unipa s’hanno da fare?