Una coro unanime si alza dalle scuole palermitane: “Senza sicurezza nessuna ripartenza”. Questa mattina, in diverse scuole della città, sono apparsi degli striscioni a firma di studenti e studentesse che lamentano l’incapacità delle istituzioni di garantire il ritorno alla didattica in presenza in piena sicurezza.
Dall’8 febbraio è ripresa la didattica in presenza al 50 per cento nelle Superiori. “Abbiamo trovato classi – afferma Ana Ivanus del coordinamento studenti medi Palermo – che non permettono di garantire il metro di distanza previsto; assembramenti all’ingresso e all’uscita dalle scuole; connessione Wi-Fi non funzionante; trasporti pubblici inefficienti, con mezzi che mancano, sono sporchi e al cui interno si crea assembramento. La questione del trasporto sembra non essere stata considerata affatto, eppure è un nodo centrale visto che gli studenti si muovono prevalentemente in autobus o tram”.
La protesta degli studenti palermitani
Gli studenti medi contestano la “mancanza di interventi strutturali e di messa in sicurezza degli edifici scolastici. Per quasi un anno le scuole sono rimaste chiuse, ma questo lungo periodo pare non essere stato utilizzato per svolgere lavori sulle strutture”. Le condizioni delle scuole “non sono affatto cambiate. I problemi strutturali persistono da anni e in questa situazione d’emergenza mettono in difficolta’ gli studenti”.
Annunciata una raccolta firme indirizzata alla Regione, allegando un documento con tutte le loro richieste: “Vogliamo che sia garantito il nostro diritto allo studio, ma anche quello alla salute. Vogliamo un rientro in sicurezza che sia duraturo. A rischio non c’è solo la nostra salute, ma anche quella della nostra famiglia da cui torniamo ogni giorno dopo aver rischiato ripetutamente di prendere il virus”.