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Studiare e lavorare si può, l’italiana May Thai: “Grazie al porno pago gli studi in Medicina”


“Studiare e lavorare si può”. May Thai a soli 23 anni è una stella del cinema a luci rosse. La giovane attrice e modella ha deciso di intraprendere questo percorso lavorativo, che fa mescolare a suo dire “divertimento e sacrificio”, senza troppe pretese e giusto per guadagnare qualcosa durante i suoi lunghi studi.

La 23enne è nata a Trieste, madre thailandese e padre italiano. Tutte caratteristiche disegnate nel suo volto. Ha vissuto e studiato nelle località di Muggia, comune del Friuli-Venezia Giulia. A 18 anni ha preso la maturità classica e dopo il diploma si è trasferita a Praga, odierna capitale del porno europeo.


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L’italiana May Thai: “Grazie al porno pago gli studi in Medicina”

Proprio nella capitale della Repubblica Ceca, May è passata da posare come modella a diventare attrice. Oggi tutti i produttori desiderano lei per il suo mix di cultura e la sua espressività intensa sul set. Il primo a vedere un possibile talento in lei è stato l’attore Rocco Siffredi, che la volle per un’intervista per un suo format web all’età di 19 anni, quando Mai era appena arrivata a Praga. 

Per la giovane attrice comunque il porno è solo un segmento del suo lungo percorso di vita. Infatti il suo obiettivo è un altro: diventare chirurgo plastico. Da sempre la giovane ha una spiccata passione per il mondo sanitario. Di certo il lavoro la sta penalizzando e rallentando per la sua carriera lavorativa, ma grazie a questo sta aumentando in maniera esponenziale il suo patrimonio economico, con cui si sta pagando gli studi in Medicina.

L’italiana, di origine thailandese, al momento su Instagram ha 62mila followers. Si definisce una cittadina del mondo, con la passione per la medicina e un sogno da realizzare.  Riuscirà la giovane a raggiungere il suo obiettivo calcando contemporaneamente due strade? 


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”