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Stupro di Palermo: spunta un nuovo post “C’è un video, lo hanno visto tutti”


Sotto il Velo dell’Orrore ecco le inquietanti rivelazioni sul caso dello stupro di Palermo, spunta un nuovo post dove si parla di un video.

Violenza Palermo
Violenza Palermo – Fonte:web

A Palermo, la ragazza che è stata vittima di violenza al Foro Italico è stata oggetto di numerosi messaggi sui social media. Tra di essi, molti risultano offensivi e alcuni oltrepassano i confini del rispetto. Viene accusata di aver contribuito a provocare l’evento subito. Tuttavia, alcuni di questi messaggi richiedono l’attenzione degli investigatori. Uno di questi è datato ieri e proviene da un suo coetaneo che ha scritto a lei su Instagram, nascondendo la propria identità.

Oltre alle molte volgarità presenti nei post, il ragazzo ad un certo punto scrive:“Secondo me se non mettevi quelle foto non venivi stuprata”. La vittima ha ricevuto altre offese di natura simile. Tuttavia, nel passaggio successivo emerge una frase che merita un’analisi accurata, poiché solleva una questione delicata all’interno dell’inchiesta: “…poi dice che ti hanno fatto pure un video mentre ti s… l’hanno visto tutti, io non ce l’ho”.

Di quale video si tratta? Quello registrato con il telefono cellulare da uno dei sette individui arrestati, Angelo Flores, nel tragico evento di luglio? O esistono altre registrazioni? L’affermazione “l’hanno visto tutti,” che potrebbe implicare possibili atti illeciti, costituisce una provocazione o indica effettivamente la diffusione del video? Secondo gli esperti che hanno esaminato i dati del cellulare di Flores, il video (in realtà si tratta di più di uno, ciascuno di breve durata) è stato condiviso tramite WhatsApp.

Da due giorni, la vittima è ospitata in una struttura protetta. In realtà, ci era già stata in precedenza, durante un periodo di grande difficoltà familiare. Successivamente, aveva deciso di ritornare nel suo quartiere, cercando di ricostruire la sua vita, la quale è stata sconvolta da un atto di violenza quella notte di luglio. Nei giorni seguenti, i suoi post sui social media avevano mostrato il suo carattere forte. Tuttavia, qualcosa è cambiato: “Mi state uccidendo,” ha scritto, esausta dall’essere giudicata e addossare la colpa su di lei per ciò che ha subito. Gli investigatori avevano temuto che stesse considerando un gesto estremo.

I carabinieri sono rimasti al suo fianco, assistendola, e una psicologa l’ha sostenuta, consigliandole di ritornare in un ambiente protetto. Ha accettato questa proposta. Attualmente è ospite di una casa famiglia situata lontano da Palermo. Nonostante ciò, i suoi profili sui social media continuano ad essere attivi. Lei risponde alle offese con determinazione, affermando: “Mi dispiace per i vostri genitori che evidentemente non vi hanno insegnato rispetto verso le donne e l’educazione.”

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