Alla fine le 5 studentesse, iscritte alla facoltà di Economia dell’Università di Palermo, dopo due mesi e un lungo viaggio sono riuscite a tornare a casa. Raccontano la loro odissea a PalermoToday. Grazie all’intervento della Farnesina, dopo due mesi, le cinque studentesse di 24 anni sono riuscite a lasciare la Croazia e tornare nella loro città. Si trovavano Dubrovnik da Febbraio per un conseguire il doppio titolo di laurea.
La loro avventura inizia a marzo quando l’avanzata dell’epidemia impone la chiusura delle città. La maggior parte dei voli da e per l’Europa vengono annullati. A Dubrovinik l’emergenza non è ancora esplosa. Lì si contano appena un paio di casi, mentre in alcune città d’Italia iniziano a registrarsi centinaia di morti. Quando la situazione comincia a degenerare anche là portando alla serrata dell’università, per Francesca Marfia, Giulia Cuti, Roberta Manfrè, Veronica Greco ed Emanuela Aiello è l’avvio dell’incubo.
Sono preoccupate, spaventate. Vogliono tornare a casa. Ma fare rientro è un’impresa. Tutti i voli dalla Croazia sono stati cancellati. Palermo appare lontanissima. Dopo aver coordinato il loro itinerario di rientro con gli uffici della Farnesina decidono di arrivare in auto fino a Zagabria, attraversando la Bosnia e la Slovenia. Poi giungono al confine con l’Italia che attraversano a piedi, un traghetto da Zara fino ad Ancona, in taxi da Ancora a Roma e infine un aereo che dalla Roma a Palermo.
Dopo diciotto ore di viaggio atterrano a Palermo. Prossimamente vi racconteremo le testimonianze dirette delle ragazze.