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Test d’ingresso a Medicina, il ministro Giannini: “Meglio la modalità francese”


Agli studenti, si sa, non sono mai piaciuti i test d’ingresso alle varie facoltà, da molti considerati un sistema non valido per testare le capacità e le qualità delle aspiranti matricole. Ma adesso, a dire la sua a riguardo, è il neo ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, intervenuta a Foggia in occasione dell’inaugurazione del XV anno accademico dell’Università degli Studi.

Il ministro del governo Renzi si è espressa, in particolare, sul numero programmato per la Facoltà di Medicina e di aree affini. «Sono profondamente convinta – ha iniziato – che la programmazione e il bilanciamento tra i posti disponibili del sistema sanitario, valutato a livello regionale con un sistema modificabile in meglio ma che comunque ha una sua fondatezza, e l’emissione di potenziali medici sia un fattore che ha migliorato enormemente non solo la qualità della didattica delle facoltà di medicina ma anche quel gap drammatico che quelli della mia generazione hanno poi scontato in anni di forte disoccupazione».

«Però è anche vero – ha osservato – che non sono del tutto convinta che le 60 domande di un test a risposta multipla concentrate nella giornata di prova debbano e possano essere il migliore strumento per misurare questa selezione».

La proposta della Giannini è quella di condurre una relazione attenta sulla “modalità francese”, per la quale ha dato incarico al capo dipartimento dell’Università. Si tratta di «un primo anno aperto a tutti gli studenti che vogliono iscriversi, con una selezione rigorosissima. Poi toccherà agli studenti mettersi alla prova e valutare se poi sono adeguati al compito cui si pensava di voler aspirare»

Per la Giannini, infine, un meccanismo simile «se riusciamo a contestualizzarlo nel modo giusto nel sistema italiano, può diventare uno strumento di alta selettività, di programmazione preziosissima ma al tempo stesso di giustizia a di meritocrazia funzionale valutata nel corso di un anno e non concentrata nel percorso di un’ora».

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A proposito dell'autore

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12 Risposte

  1. Antonio

    Mi sembra assolutamente giusto che i ragazzi che vogliano iscriversi a medicina possano provarsi sul campo per un anno e poi fare dei test ma seri e non super specialistici o da barzelletta.

  2. val

    Sarebbe questa una riforma senza precedenti, che eliminerebbe oltre che forme evidenti di “immeritocrazia” anche l’eccessiva protezione di una “casta” considerata elitaria e Adatta a pochi eletti, senza poi tralasciare gli effetti negativi di un test che non fa altro che tagliare le gambe a ragazzi con tanta passione, voglia di studiare e predisposizione soprattutto per questa professione, l’ esito negativo di un test crea disagio e frustrazione. Però è ancora presto per cantar vittoria, in maniera pessimistica potrei pensare che sarebbe troppo bello per essere vero.

  3. patrizia

    Sarebbe ora. ma per chi non è stato ammesso quest’anno non ci sono possibilità? Non sarebbe il caso di annullare il test di aprile visto anche il sospetto che in alcune università il test sia stato bellamente copiato? ( per esempio busta aperta prima dell’inizio del test). Mio figlio è il terzo anno che prova fare il medico era la sua più grande aspirazione che però gli è stata negata da questi stupidi test troppo specifici. Ci tengo a dire che mio figlio non è uno scansafatiche si è sempre preparato scrupolosamente ma la logica non è il suo forte! Sono sicura che sarebbe stato un medico eccezionale.

  4. Gianni

    Certo.. quest’anno i concorrenti a palermo erano in 2880, trovami aule per ospitare 2880 studenti.. trovami professori per gestire questi numeri.. trovatemi anche un mercato del lavoro in grado di ospitare 50000 laureandi ogni anno.. IL TEST E’ SACROSANTO!! IL NUMERO CHIUSO E’ SACROSANTO!!
    Rispondendo ai commenti riportati qui sopra, è necessario che ci sia la logica nel test, per dare una possibilità agli studenti che non hanno studiato le materie scientifiche alle scuole superiori, di avere una materia che ponga tutti sullo stesso piano! E poi.. SVEGLIAAA la logica è ovunque!! Non si può pretendere di essere medici, ingegneri, architetti, scienziati o altro senza avere capacità logiche!!

  5. roberta

    Gianni……le tue considerazioni sono realistiche….ma in Francia….come fanno? Se funziona….perchè non replicare il modello anche in Italia? I test sono oggettivamente riduttivi……e quanto affermato sopra da Patrizia non è bello, anche il solo vociferare che la busta venga aperta prima del TEST mette veramente in discussione il sistema attuale.

  6. Antonio

    A tutte quelle persone che pensano che i test siano giusti, io dico a loro ipocriti, i cavalli buoni si vedono a lungo percorso… la medicina italiana che prima vantava un primato internazionale, oggi grazie anche a questi test non è più valutata tale e vi dico il motivo, tale limite favorisce solo una fascia di studenti che appartengono a un ceto medio alto, favorendo così tutte le organizzazioni private e i cosidetti figli che portano un nome del paparino importante, nelle zona in cui vivo oggi si ritrovano i figli dei primari che occupano il posto di papà o sono agevolati da lui in questa impresa, risultato: la gente che ha bisogno di un interveto preferisce che a operare sia un dottore comune, ed ha paura a farsi operare da un primario perchè non bravo a fare il proprio “Mestiere”. dimenticavo di dire inoltre che molti dei nostri ragazzi oggi studiano medicina all´estero, e dopo la laurea … non ritornano ma preferiscono un paese straniero ove hanno più possibilitá di carriera.

  7. Gianni

    Non so chi siate, non conosco la vostra storia e non sentenzio.. Io sono uno studente che per ben due anni non ha passato il test.. eppure mi sento di difendere il numero chiuso perchè garantisce la qualità dello studio a coloro che frequentano le varie facoltà. Antonio scusami, ma se il numero fosse aperto non credi che di tutti quelli che si laureerebbero, sarebbero proprio i figli di papà, quelli che ricoprono posizioni importanti a trovare lavoro e scavalcare gente magari più meritevole priva di conoscenze. Il test nazionale risolve il problema alla base, ormai lo passa solo chi è capace. Se leggeste il bando sapreste chi lo prepara, chi lo valuta. Se vi informaste sulla cronaca sapreste che per barare occorre rubare un intero plico, e non essere figli di qualcuno. Se conosceste i reali quesiti del test sapreste che non esistono più corsi di preparazione costosissimi che ti garantiscono la preparazione per accede… Lo passa chi ragiona e chi pensa. Il test preparato dal Cambridge Assesment, ente universitario che prepara prove di accesso a migliaia di atenei NEL MONDO, valuta le capacità scientifiche ma soprattutto logiche. Non basta più imparare le cose a memoria come accadeva tre anni fa, le informazioni che ti danno i corsi sono inutili se di tuo non sai ragionare. Questo l’odierno test valuta, non solo la preparazione mnemonica ma la capacità di spaziare tra una disciplina usando la testa. Purtroppo l’errore lo fanno i licei dove pretendono che si sappia il concetto, e non che ci si ragioni.

  8. Antonio

    Gianni, siceramente ci sono aspetti in cui hai ragione tu ed altri aspetti che non condividuo, ci sono stati ragazzi che come te sono entrati la terza volta che hanno tentato e per far questo i loro genitori hanno speso anche € 9000, non penso che sia giusto questo, ancora si deve iniziare è già … ci sono queste cifre enormi per una famiglia.Ti racconto un´anelito, io ho frequentato una scuola professionale che per entrare si dovevono fare dei test, se li superavi a sua volta veniviiiii ammesso a sorteggio… ebbene molti hanno fatto carte false per far entrare (mi riferisco ai genitori) i figli. RISULTATO: fra tutti quelli che sono entrati in questo modo, nessuno di loro oggi fa la mia professione, il motivo che a lungo andare avviene una selezione naturale proprio perché non tutti sono portati… il ministro ha proposto un metodo condizionato dai risultati finali dopo il primo anno, penso che molti tenteranno… ma pochi supereranno… solo chi é portato avrá successo, questo io penso, ciao.

  9. Patrizia

    A primo impatti anche io ho esultato all’ipotesi di un’apertura della ministra, ma poi leggendo bene nutro numerose perplessità. Il modello alla francese e molto complesso e consente agli iscritti nel corso degli anni di percorrere varie strade se non riesci ad andare avanti ( tipo infermiere e varie). Leggo invece che in Italia si pensa che chi non supera con voti brillanti il 1 anno e fuori. Immaginate cosa si scatenerà nell’università carte false di super raccomandati per superare esami. Oppure se non c’è selezione poi c’è posti x tutti. La richiesta si, xche forse abbiamo piu bisogno di medici che biologi!

  10. un studente

    Avete mai partecipato alle lezioni del primo anno di corso in una delle più importanti universita italiane?Bene gli studenti che a vosto dire sono meritevoli di entrare perche hanno risposto esattamente a domande di logica, oggi, durante le lezioni, giocano con i cellulari, a battaglia navale,di soap opera dell’ultimo minuto e non sono in grado di prepararsi nell’arco di un anno agli esami previsti dal piano di studio. In regola sono sempre quel 15-20% che va avanti.Ne vogliamo parlare?Sono queste le future eccellenze?Io una riflessione la farei….Grazie Ministro!