“Lo aspettavo da dieci anni. La prima impressione? Lo stupore, lo stordimento”. A dirlo è Giambattista Scirè, che ha vinto la sua personale ‘Champions League’ dopo anni di lotta contro il baronato universitario. Sciré è il ricercatore siciliano diventato oramai un simbolo della lotta ai baroni.
Il ricercatore umanistico nel lontano, ma non troppo, 2011 ha visto sfumare la cattedra in Storia bandita dall’Università di Catania in favore di un’architetta con un concorso su misura. “Non è la fine, ma una svolta nella battaglia”, dice con fare vittorioso il ricercatore.
Leggi anche: Ex docente annuncia una strage di massa in un video, 44mila universitari vanno in Dad
Non si è arreso, e con la sua battaglia contro la piaga della “Mala Università” – su cui il ricercatore ha scritto anche un libro – da protagonista nel ruolo della vittima si è fatto portabandiera di un’azione pubblica per la trasparenza dei concorsi a cattedra ben più ampia.
Adesso è arrivata la notizia che aspettava da tempo: dopo anni di lotta ha ottenuto la proroga del contratto da ricercatore in Storia contemporanea. Dal 1 febbraio ha preso servizio presso l’ateneo. Inoltre ha anche preso possesso del suo ufficio nella sede di Ragusa. “Finalmente – dice Sciré – e lo farò a testa alta”.