La testimonianza di Bernardo Salvo, uno dei pescatori liberati in Libia: “Ci hanno tratto come bestie, non ci facevano mangiare e abbiamo subito violenze. Ginocchiate e schiaffi per farci male”
«Ci spogliavano e ci mettevano nudi davanti al muro con i mitra puntati addosso, in tre mesi ci siamo potuti cambiare una sola volta. Ci hanno rubato tutto, a me hanno portato via anche le fedi, quella nuziale e quella dei 25 anni di matrimonio. Ci davano da mangiare da una piccola fessura, le celle erano completamente buie e avevamo un solo bagno turco da condividere. E non ci concedevamo neanche una mezz’oretta d’aria. Sono state tutte e tre carceri durissime»
Queste la parole del Comandante dell’ “Antartide”, uno dei pescherecci sequestrati dai Libici. Parole che danno un quadro veramente angosciante dell’esperienza drammatica di questi 18 pescatori.
Quadro che già Giletti, a “Non è l’arena” ha iniziato a raccontare con l’intervista ad uno dei pescatori. “Non sapevamo che il Governo stesse trattando. Ci accusavano di traffico di droga ma era una finzione per metterci paura”