È tutta colpa del sindaco Ollando se siamo circondati da questo degrado, tanto quanto è colpa di Freud se siamo schizofrenici. Eh già… perché ogni tanto essere impopolari, brutali forse, è proprio necessario.
Del resto, alzi la mano chi pensa che il divanetto in simil velluto color pesca abbandonato all’angolo della strada, provenga dal salotto buono del Professor Orlando o sia della sua macchina blu lo pneumatico abbandonato sul ciglio della strada provinciale.
La politica, certo, ha delle colpe, questo è innegabile. Talvolta è inefficiente, farraginosa, poco attenta ai bisogni della povera gente. Ha dei tempi che mal si conciliano con la frenesia delle nostre vite…Ma, basta! Basta davvero! Bisogna ogni tanto essere onesti con noi stessi. Non possiamo sempre nascondere le nostre miserie e le nostre mancanze di cittadini dietro le colpe di politici incapaci.
Perché, parliamoci chiaro, la macchina amministrativa che gestisce il ciclo dei rifiuti potrebbe pure vantare un’efficienza asburgica, ma se abbandoni uno pneumatico nel cuore del Parco delle Favorita, non c’è sistema che possa tenere. Non c’è multa, sanzione, disincentivo che possa bastare a rendere civile o umano il delinquente, idiota e incapace, che ha abbandonato i rifiuti per strada.
Fino a quando non ci convinciamo che l’ambiente in cui viviamo, le strade, le piazze, le vie, la cosa pubblica sono un bene comune, sono di tutti, a disposizione di tutti ma anche sotto la tutela di ognuno di noi, non miglioreremo di un centimetro. Quello che è di tutti oggi diventa di nessuno, perché si pensa sempre che qualcun altro, non noi, dovrà prendersene cura. E se una cosa va male è colpa dei politici.
Finchè continueremo a pensare “ Piove! Governo ladro!”, non potremo sperare in nessuna salvezza o miglioramento. A prescindere dal sindaco Ollando o dallo sceriffo armato. Ora, deficienti, andate a recuperare lo scempio che avete generato perché, probabilmente, le tante telecamere vi avranno già ripreso e, speriamo davvero, che oltre alla salatissima multa, facciate anche una fragorosa figura di merda (quale siete, peraltro).
E’ arrivato il momento che ognuno si prenda le responsabilità delle proprie azioni e capisca che nessuno di noi è un’isola. Ogni cosa che facciamo, il modo singolo di comportarsi e di condurre la vita può fare la differenza nella società. Ogni piccolo gesto che compiamo, in positivo o in negativo, contribuisce a determinare il mondo che ci sta attorno.
Quindi, se ci comportiamo da incivili non possiamo aspettarci che gli altri siano migliori di noi o, peggio ancora, mettano pezze ai buchi della nostra scelleratezza. A casa vostra gettereste una cartaccia per terra? Credo proprio di no. E allora perché abbandonate i rifiuti, gli elettrodomestici o i divani per strada? Vi piacerebbe se qualcuno venisse a scaricare l’immondizia nel vostro giardino? Suppongo di no. E allora perchè gettate rifiuti non degradabili all’interno di un parco naturale? Finché ognuno non farà una bella revisione dei propri comportamenti e non adotterà uno stile di vita civile e rispettoso degli altri e dell’ambiente in cui viviamo, difficilmente le cose potranno migliorare.
L’unica attività in cui eccelliamo tutti e quella del criticare. Per far quello siamo tutti maestri. Ma provate a chiedervi, ognuno nel piccolo delle vostre coscienze, “Io cosa faccio per rendere migliore la mia città? La regione in cui vivo, il mondo!”. Se la risposta è niente, fatevi un bell’esame di coscienza e provate a cambiare prospettiva prima di pontificare contro il mondo.
E non è una difesa dei politici o della politica. Anche perché loro stessi, sono stati eletti da noi cittadini, quindi rappresentano una nostra espressione. E’ semplicemente un invito alla presa di coscienza. E all’autocritica. Esercizio molto complesso da fare, ci rendiamo conto. Ma credetemi, non ha mai fatto male a nessuno. Anzi!