La Sicilia ospita una serie di vulcani , alcuni attivi e spenti , scopriamo insieme in questo articolo quali sono.
L’Etna, con i suoi imponenti 3.326 metri di altitudine, indiscutibilmente rappresenta il vulcano più iconico della Sicilia. Tuttavia, questa affascinante isola ospita molti altri vulcani, tra i quali la maggior parte si trova sottomarini e solo un paio di essi sono attualmente attivi. Esploriamo insieme l’intero panorama dei vulcani in Sicilia.
L’Etna, con la sua costante attività eruttiva, è senza dubbio il simbolo per eccellenza della Sicilia orientale. Nonostante ciò, oltre a questo celebre vulcano, in Sicilia si nascondono numerosi altri vulcani, spesso poco noti al grande pubblico. Molti di questi vulcani sottomarini prendono il nome da alcune delle isole circostanti, ma soltanto un esiguo numero di essi è ancora in attività, mentre la maggior parte conserva solamente il ricordo delle antiche eruzioni.
L’Arcipelago delle Eolie e le sue Caratteristiche Vulcaniche
Le Isole Eolie, un affascinante arcipelago situato nella scarpata continentale del fondale oceanico nel Tirreno meridionale, formano ciò che è noto come l’Arco Eoliano. Questo arcipelago è composto dalle sette meravigliose isole di Alicudi, Filicudi, Salina, Lipari, Vulcano, Stromboli e Strombolicchio, oltre a diverse montagne sottomarine. Ciò che accomuna queste isole e montagne è la loro origine vulcanica. Mentre Stromboli e Vulcano sono ancora vulcani attivi, e Lipari e Panarea hanno registrato eruzioni nella storia recente, le altre isole sono principalmente formate da magma composito.
Stromboli
Stromboli, situato sull’isola omonima dell’arcipelago delle Eolie, è il secondo vulcano ancora in attività in Sicilia. Con un’altezza di circa 926 metri sopra il livello del mare e radici che si estendono per 2400 metri nel Mar Tirreno, Stromboli ha una storia che risale a oltre 200.000 anni fa. Questo vulcano è noto per la sua attività eruttiva quasi quotidiana, che occasionalmente raggiunge livelli parossistici, come avvenuto nel 1903, nel 2003, nel 2007 e nell’esplosione di luglio 2019.
Vulcano
L’isola di Vulcano, anch’essa facente parte dell’arcipelago Eoliano, è di origine vulcanica, e il suo nome deriva dalla divinità romana del fuoco, Vulcano. L’isola raggiunge un’altitudine di 386 metri e presenta una formazione collinosa al centro dell’isola, vicino a Porto Levante. Nel corso della storia, Vulcano ha dato origine a diverse eruzioni devastanti, con il suo cratere principale che è stato attivo a intervalli irregolari sin dai tempi degli antichi greci, come testimoniano alcuni scritti di Tucidide nel V secolo a.C. Nonostante l’ultima eruzione sia avvenuta tra il 1888 e il 1890, oggi si registrano solo attività di fumarole, ma Vulcano è ancora considerato un vulcano attivo.
Vulcani Sottomarini Magnaghi e Marsili
Nell’ambito dell’Arco Eoliano rientrano anche i vulcani sottomarini Magnaghi e Marsili. Il primo ha un’antichità stimata di oltre tre milioni di anni ed emerge dalle profondità del Mar Tirreno meridionale per un’altitudine di 2635 metri. Marsili, d’altra parte, è il vulcano sottomarino più esteso d’Europa. Scoperto negli anni ’20 del XX secolo e dedicato allo scienziato italiano Luigi Ferdinando Marsili, è stato oggetto di studi solo a partire dal 2005. Insieme a Magnaghi, Vavilov e Palinuro (sebbene non appartenenti alla Sicilia nonostante la loro vicinanza), Marsili è considerato un vulcano sottomarino potenzialmente pericoloso, poiché l’attività vulcanica ancora in corso potrebbe rappresentare una minaccia per la generazione di maremoti nel Tirreno meridionale.
Campi Flegrei del Mar di Sicilia, Vulcano Empedocle e Isola Ferdinandea
I Campi Flegrei del Mar di Sicilia costituiscono una regione vulcanica sottomarina situata nel canale di Sicilia e comprendono tredici vulcani sottomarini. Le eruzioni in questa regione avvengono principalmente sott’acqua, con l’eccezione di alcune eruzioni del principale vulcano, Empedocle, che hanno portato alla formazione dell’Isola Ferdinandea. Quest’isola emersa tre volte grazie alle eruzioni di Empedocle, nel 1831, scatenò una disputa tra il Regno delle Due Sicilie, il Regno Unito e la Francia per il suo possesso. Tuttavia, l’isola scomparve nuovamente nell’oceano pochi mesi dopo il suo apparire, guadagnandosi il soprannome di “l’isola che scivolò via”.
Altre Isole dell’Arcipelago Vulcanico
Pantelleria, situata nel centro del Canale di Sicilia, è la più grande delle isole circumsiciliane ed è anch’essa di origine vulcanica. L’isola mostra ancora segni evidenti di vulcanesimo secondario, come acque calde e fumi, che testimoniano l’attività del suo vulcano. L’ultima eruzione nota risale al 1891, sul pendio nordoccidentale, nella parte sommersa dell’isola.
Linosa, una delle Isole Pelagie nella provincia di Agrigento, è anch’essa di origine vulcanica e fa parte dello stesso asse vulcanico di Pantelleria. L’isola presenta crateri vulcanici ben visibili, tra cui il cratere principale, la Fossa del Cappellano, e altri coni vulcanici come monte Vulcano, monte Rosso, monte Nero e un piccolo Craterino alle pendici di quest’ultimo. L’attività eruttiva su Linosa si è conclusa circa 2500 anni fa, e l’isola è ora in uno stato di profonda quiescenza.