Ancora una notte di terrore in Ucraina, la più temuta. L’impianto di Zaporizhazhia, la più grande centrale nucleare d’Europa, è stato colpito dalla pesante artiglieria russa. Le autorità ucraine fanno sapere che la sicurezza dell’impianto è adesso ripristinata.
Impianto di Zaporizhazhia: “Se dovesse esplodere, sarebbe 10 volte peggio di Chernobyl”
Mentre proseguono le giornate dei negoziati, non si arresta l’attacco delle truppe di Mosca comandate da Putin. Nella notte, l’attacco più altamente pericoloso. “Le forze russe stanno colpendo Zaporizhazhia, la maggiore centrale nucleare in Europa. Se dovesse esplodere, sarebbe 10 volte peggio di Chernobyl“, così ha annunciato il disastro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, affermando che la Russia ricorre al “terrore nucleare”: “Vogliamo allertare il mondo sul fatto che nessun Paese al di fuori della Russia aveva mai sparato contro centrali nucleari. È la prima volta nella nostra storia, la prima volta nella storia dell’umanità. Questo Stato terrorista ora ricorre al terrore nucleare”.
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La centrale messa in sicurezza
Il portavoce della centrale ha fatto poi sapere che i pompieri hanno potuto raggiungere l’impianto e spegnere l’incendio. La sicurezza della centrale “è stata ripristinata”, ha quindi dichiarato un comandante militare locale ucraino. Poi la certificazione della stessa Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica): “Le attrezzature essenziali della centrale non sono state compromesse dall’incendio” e non ci sono state fughe radioattive
“Serve azione immediata dell’Europa”
Zelensky si è poi direttamente rivolto all’Europa e ai suoi Capi di Stato: “Solo un’azione immediata da parte dell’Europa può fermare le truppe russe”.