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Ucraina, la pace è ancora una chimera: distrutte 570 strutture sanitarie, ma Mosca arranca


Sono passati 79 giorni dall’inizio della guerra in Ucraina, ma la pace appare ancora lontana. Proseguono infatti i combattimenti in una situazione ancora molto difficile, anche sul piano umanitario. E nel conflitto vengono distrutte sempre più infrastrutture. “Dal 24 febbraio, durante i combattimenti, le truppe russe hanno distrutto 570 strutture sanitarie, 101 ospedali sono stati completamente distrutti”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video. “È senza senso, è barbarie“, ha aggiunto. Il leader ucraino però ha assicurato: “Tutti gli ospedali che gli occupanti hanno distrutto, tutte le scuole, le università che hanno bombardato, le case, i ponti, le imprese, ricostruiremo tutto”. Intanto l’offensiva prosegue, soprattutto nell’est del Paese”.

“La Russia sta investendo sforzi significativi nelle vicinanze di Izium e Severodonetsk nel tentativo di ottenere una svolta verso Sloviansk e Kramatorsk“, spiega l’intelligence britannica, nell’ultimo aggiornamento diffuso dalla Difesa del Regno Unito. Per l’intelligence di Londra, quindi, l’obiettivo principale di Mosca su questo asse è “circondare le forze ucraine” nell’area, “isolandole dal supporto o dal rinforzo delle unità nell’ovest del Paese”.

Secondo Kyiv Independent, che cita Serhiy Bratchuk, portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa, un’altra nave russa sarebbe stata colpita vicino all’Isola dei Serpenti, nel Mar Nero. In base all’ultimo aggiornamento dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, le truppe russe non cessano le “operazioni offensive” nell’est del Paese, al fine di “stabilire il pieno controllo sul territorio delle regioni di Donetsk, Lugansk e Kherson e mantenere il corridoio di terra tra questi territori e la Crimea temporaneamente occupata”.

Secondo lo Stato maggiore ucraino, inoltre, solo nelle direzioni di Donetsk e Lugansk sono stati respinti “diciotto attacchi nemici” mentre continuano gli attacchi a Mariupol e il blocco dell’acciaieria Azovstal. “Per stabilire il pieno controllo sulla città e reprimere la resistenza dei difensori ucraini – si legge ancora -, utilizza l’aviazione strategica. A causa dell’evacuazione dei residenti locali, il fuoco dovrebbe aumentare nel prossimo futuro”.

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