Il Governo targato Letta ha preso il via lo scorso 28 aprile e sono certamente tante le sfide che la sua squadra dovrà cercare di vincere per conquistare la fiducia dei delusi dalla politica e per far tornare a galla una situazione che rischia di arenare.
Ne è consapevole anche l’associazione Udu, l’Unione degli Universitari, che ha inviato al Governo una lettera con una sorta di vademecum dei punti che i giovani studenti si aspettano che Letta e i suoi ministri portino avanti. Otto i punti che l’associazione suggerisce per cercare di affrontare quella che si caratterizza come una vera emergenza nazionale.
Riportiamo, di seguito, per intero la lettera dell’associazione:
Già dal 2008 gli studenti italiani hanno dato vita ad una mobilitazione larga e consapevole, che partiva proprio dalla piena comprensione di quanto stava accadendo: un grave e pesante attacco alla scuola, all’università e alla ricerca pubblica. Mentre i Ministri dei Governi che si sono succeduti in questi anni ci dicevano che eravamo facinorosi, che non avevamo capito la bontà delle cosiddette “riforme”, noi avevamo pienamente capito e abbiamo continuato a denunciare la gravità dei tagli e dell’attacco in corso.
Oggi, dopo cinque anni in cui gli studenti sono stati isolati e accusati di inutile allarmismo, tutto il mondo accademico sta cominciando a capire la gravità della situazione in cui è stata portata l’Istruzione italiana, partendo dall’improvviso dietrofront dei Rettori. Se proprio la CRUI e i Rettori avessero mostrato la loro consapevolezza già dal 2008, certamente non saremmo arrivati alla situazione in cui oggi siamo. Mentre il Governo tagliava le risorse alle università, gli atenei si rifacevano in gran parte sugli studenti aumentando drasticamente la tassazione studentesca.
Come studenti, con la credibilità di chi ha difeso la scuola e l’università pubbliche sempre, senza intermittenze, riteniamo che si debba mettere in campo una serie di interventi straordinari per affrontare l’emergenza nazionale con cui ci confrontiamo quotidianamente.
- Istruzione per tutti
La maggioranza assoluta dei corsi di laurea è arrivata per la prima volta ad essere a numero chiuso o programmato. Ogni anno viene negata a migliaia di studenti la possibilità di iscriversi solo perché i Governi continuano a giustificare un investimento nell’università gravemente insufficiente. È necessario superare l’attuale sistema abolendo il numero chiuso.
La tassazione universitaria negli ultimi dieci anni è aumentata del 75% ed è sempre più un elemento di discriminazione economica per gli studenti. È necessario attuare subito una riforma che inserisca un sistema di tassazione progressiva unica nazionale che tenda sempre più verso gli altri Paesi Europei in cui, in molti casi, non sono previste tasse o sono pari a 1/6 delle nostre.
La dispersione scolastica continua a spingere verso l’emarginazione troppi giovani. In Italia il tasso di abbandono scolastico resta oltre il 18%. È necessario portare subito l’obbligo scolastico a 18 anni.
- Diritto allo studio
In Italia ancora oggi viviamo con la vergogna di avere migliaia di studenti a cui viene riconosciuto il diritto ad avere una borsa, in base a requisiti economici e di merito, ma le borse non vengono erogate per mancanza di fondi. È necessario garantire la copertura di tutte le borse di studio, prevedendo un aumento del numero e dell’importo delle borse di studio verso gli standard europei.
- Investimento pubblico
I tagli degli ultimi anni si sono abbattuti su un finanziamento già insufficiente. È necessario portare il finanziamento del sistema universitario ai livelli europei, abolire il blocco del turn over del personale. I tagli di questi anni hanno colpito duramente anche il mondo della ricerca universitaria e in particolare i corsi di dottorato. E’ necessario rifinanziare le borse di dottorato di ricerca e abolire i dottorati senza borsa.
- Basta baronie
Troppo spesso all’interno delle università assistiamo ad una discriminazione fondata solo sulla fascia di docenza dei professori. Una struttura accademia realmente democratica non può che essere fondata sul ruolo unico della docenza universitaria, aprendo le porte della piena rappresentanza anche ai professori associati e ai ricercatori, che in particolare spesso sostengono elevati carichi di lavoro senza avere alcun riconoscimento. È inoltre necessario andare anche a scardinare gli attuali sistemi di accesso alle specialità mediche, una delle più forti attuazioni del potere dei baroni universitari, attivando invece un concorso nazionale per l’accesso alle specialità di medicina.
- Accesso alla Cultura per tutti
È necessario garantire un pieno accesso alla Cultura, in tutte le sue forme, attivando quindi convenzioni e accordi per rendere gratuito a tutti gli studenti l’accesso a musei, mostre, teatri, spettacoli cinematografici, musicali e tutte le altre forme di cultura. È inoltre necessario estendere la copertura della banda larga in tutto il territorio nazionale, rendendone gratuita la fruizione.
- Mobilità garantita
I mezzi di trasporto non possono e non devono andare a costituire una ulteriore spesa per gli studenti. È necessario prevedere la gratuità dei trasporti per gli spostamenti da e per la sede universitaria in cui studia e per gli spostamenti collegati alla vita universitaria.
È inoltre necessario proseguire nel potenziamento dei programmi di mobilità internazionale, come l’Erasmus, garantendo sempre più la partecipazione a questi programmi anche degli studenti in condizioni economiche familiari più svantaggiate.
- Piena cittadinanza
Gli studenti sono spesso visti come un corpo estraneo alla città in cui vivono, nonostante siano cittadini a tutti gli effetti e garantiscano non solo una rilevante fonte di reddito, ma anche una presenza attiva e qualificante dal punto di vista sociale e culturale. È necessario riconoscere la piena cittadinanza degli studenti garantendo il voto amministrativo agli studenti fuori sede. È inoltre necessario attivare degli interventi straordinari per favorire la diffusione di affitti agevolati agli studenti, cancellando gli affitti in nero e impedendo la locazione di case o scantinati degradati.
- Stop a generazione precaria
La nostra generazione vede sempre più l’ingresso nel mondo del lavoro come un problema più che un’opportunità. Spesso lo sfruttamento e la precarietà iniziano già nel percorso formativo di un giovane. Ecco perché è assolutamente necessario riconoscere a livello nazionale la figura dello studente lavoratore.