Un viaggio in Sicilia tra i Siti Patrimonio dell’UNESCO, scopriamo insieme l’isola e le sue bellezze culturali e naturalistiche.
I siti facente parte del patrimonio dell’UNESCO della Sicilia offre una vasta ricchezza, abbracciando una gamma eclettica di monumenti storici, dall’antichità dei templi alle sontuose chiese barocche. Dai segni delle influenze arabo-normanne a quelli romani, dai pittoreschi arcipelaghi alle maestose presenze vulcaniche.
Attraversando questa terra, ci si immerge in una straordinaria varietà di tesori che sono stati riconosciuti come siti del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO in Sicilia. Questi luoghi raccontano storie che spaziano dalla cultura all’arte, dalle maestose cime vulcaniche ai misteriosi fondali marini, dai mosaici romani alle testimonianze di epoche passate. Tutto questo, naturalmente, senza tralasciare il prezioso patrimonio immateriale.
Sparsi in ogni angolo della regione, questi siti UNESCO possono fungere da punti di partenza ideali per un affascinante viaggio attraverso la Sicilia.
1. Palermo, Cefalù e Monreale
Tra l’XI e il XII secolo dopo Cristo, la Sicilia divenne un crocevia di culture molto diverse. Questa vicinanza generò un periodo di grande prosperità e originalità noto come l’epoca “arabo-normanna” della Sicilia. Durante questo periodo, l’isola si fuse con tre principali componenti linguistiche e culturali: quella islamica, quella bizantina e quella romanico-latina.
La fusione di questi elementi arabo-normanni si riflette chiaramente nei monumenti e nella cultura di Palermo e oltre. Nel 2015, ben nove monumenti furono riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Questi includono il Palazzo Reale e la Cappella Palatina, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, la Chiesa di San Cataldo, la Cattedrale di Palermo, il Palazzo della Zisa, il Ponte dell’Ammiraglio, la Cattedrale di Cefalù e la Cattedrale di Monreale.
2. Isole Eolie
Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea sono conosciute come le “sette sorelle”. Queste isole non sono altro che le cime emerse di una catena sottomarina e, anche se tutte hanno origini vulcaniche, ognuna possiede una sua identità distintiva.
Queste meravigliose isole, abbondanti di flora e fauna sia sulla terraferma che sotto il mare, emergono dalle acque a nord della Sicilia e sono caratterizzate da una varietà di spiagge, calette, grotte, insenature e faraglioni.
Stromboli è l’unica isola dell’arcipelago che presenta un’attività vulcanica costante e offre spesso lo spettacolo affascinante della sciara di fuoco che scorre verso il mare.
3. Monte Etna
Sull’isola si ergono le maestose vette del vulcano attivo più alto d’Europa e uno dei più attivi del pianeta. La sua imponente altezza supera i 3.300 metri e il suo diametro alla base raggiunge circa 45 km. Queste dimensioni collocano l’Etna come il vulcano terrestre più maestoso d’Europa e di tutto il bacino del Mediterraneo.
Secondo una leggenda, l’attività incessante di ceneri e eruzioni laviche è il risultato del respiro ardente del gigante Encelado, sconfitto da Atena e confinato per l’eternità in una prigione sotterranea sotto il Monte Etna. Si dice che i terremoti siano causati dal suo incessante movimento tra le catene.
4. Siracusa e le necropoli di Pantalica
Cicerone la definiva “La più grande e la più bella città greca”. Situata nella parte opposta dell’isola rispetto a Palermo, Siracusa ha rappresentato una delle destinazioni più rilevanti dell’intero Mediterraneo per quasi tre millenni. Fondata nell’VIII secolo a.C. da coloni greci sull’isola di Ortigia, la città si è sviluppata nel corso del tempo fino a diventare una metropoli di grande importanza. Numerosi edifici e strutture architettoniche testimoniano le varie dominazioni che si sono succedute nel corso dei secoli, tra cui Romani, Bizantini, Arabi e Normanni.
Il sito, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità, include anche la necropoli rupestre di Pantalica, situata a circa 40 chilometri da Siracusa. Questo luogo conserva oltre 5.000 tombe scavate nella roccia, risalenti al periodo compreso tra il XIII e il VII secolo a.C.
5. Val di Noto e bellezze barocche
Durante il periodo di dominazione araba, Noto ricopriva la funzione di “capovallo”, un termine di origine araba che designava il centro amministrativo di riferimento. Questo sito comprende otto città: Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli.
Tutte queste città furono completamente ricostruite dopo il devastante terremoto del 1693, che rase al suolo intere comunità. L’area divenne il palcoscenico di un ambizioso progetto di ricostruzione, mirato a trasformare queste città in autentiche opere d’arte. Di fatto, le otto città rappresentano dei veri capolavori dell’architettura tardo-barocca del XVII secolo e costituiscono il culmine del Barocco in Europa.
Questo stile, noto come “barocco del Val di Noto”, si distingue tra le diverse città soprattutto per l’utilizzo di differenti materiali nelle costruzioni.
6. Agrigento e Valle dei Templi
Chiamata comunemente la “Valle dei Templi”, questa zona archeologica si trova lungo la costa meridionale della Sicilia.
I maestosi templi dorici che si ergono in questa regione, splendidamente conservati, testimoniano la grandezza e l’importanza della città fondata dai Greci nel VI secolo a.C. Agrigento, oltre a essere un centro di intensa attività commerciale, era anche un vivace crocevia culturale. Un esempio illustre di questo fervore culturale è rappresentato dalla nascita del filosofo Empedocle nel 495 a.C. proprio in questa città.
Nel 406 a.C., Agrigento cadde sotto il dominio dei Cartaginesi, ma nel 210 a.C., la città fu conquistata dai Romani. In seguito, conobbe il periodo di dominazione araba nel 829 e successivamente passò sotto il controllo normanno nel 1086.
7. Piazza armerina e la villa romana tardo-imperiale
Nella provincia di Enna, quasi al centro della Sicilia, si erge un luogo imperdibile. A Piazza Armerina, si trova la Villa romana del Casale, un esempio straordinario di villa di lusso di epoca tardo-imperiale romana.
Questa struttura spazia su una superficie di 3.500 metri quadrati, suddivisa in 48 ambienti, ognuno dei quali è adornato da magnifici mosaici che si conservano in uno stato di perfetta conservazione. Questi mosaici, risalenti al IV secolo d.C., sono universalmente riconosciuti come alcuni dei più belli esempi di mosaici romani ancora presenti nei loro luoghi d’origine. Questo autentico tesoro offre un’illuminante testimonianza delle abitudini di vita della classe dominante romana e riflette le profonde influenze reciproche tra le diverse culture e gli scambi commerciali che caratterizzavano il Mediterraneo antico.