Negli ultimi anni, la tendenza delle università italiane di dotarsi di resting room all’interno dei propri campus si è diffusa sempre di più. Queste stanze, dotate di poltrone, cuscini e persino letti, offrono uno spazio dove gli studenti possono rilassarsi e ricaricare le energie tra un’attività e l’altra.
L’Università degli Studi di Palermo, purtroppo, non è ancora riuscita a dotarsi di queste importanti strutture. Questo ritardo non solo rappresenta un’opportunità persa per gli studenti, ma anche un potenziale danno per l’immagine dell’ateneo palermitano.
La presenza di resting room all’interno delle università ha dimostrato di avere un impatto positivo sulla vita degli studenti. Oltre a offrire un luogo di riposo e relax, queste stanze rappresentano un’opportunità per socializzare e creare comunità all’interno del campus. Inoltre, per gli studenti che vivono fuori sede o che hanno un lungo viaggio per raggiungere l’università, le resting room rappresentano un’oasi di tranquillità dove poter passare il tempo tra una lezione e l’altra.
Sono numerose le università italiane che hanno già adottato questo tipo di strutture. Ad esempio, l’Università di Bologna ha aperto una resting room al Campus di Rimini, mentre l’Università di Trento ha attrezzato le sue aule studio con poltrone e cuscini per creare una sorta di “resting corner”. Anche l’Università di Milano Bicocca ha recentemente inaugurato un’area dedicata al riposo e al relax degli studenti. Anche l’università di Bari ha recentemente inaugurato 7 nuovi resting room negli spazi delle sue facoltà.
Speriamo che le associazioni studentesche e i prorettori delegati al benessere della vita studentesca dell’Università degli Studi di Palermo prendano in considerazione l’importanza di dotarsi di resting room all’interno del campus. Questa è un’opportunità per migliorare la qualità della vita degli studenti e dare un’immagine moderna e attuale dell’università palermitana.