Confermata dalla Commissione Europea e posticipata al 27 novembre la Notte Europea dei Ricercatori.
La Notte Europea dei Ricercatori è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei.
L’obiettivo è di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante.
Gli eventi comprendono esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo, mostre e visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, spettacoli e concerti.
L’Italia ha aderito da subito all’iniziativa europea con una molteplicità di progetti che ne fanno tradizionalmente uno dei paesi europei con il maggior numero di eventi sparsi sul territorio.
Le parole della Commissione Europea
“Crediamo che la Notte Europea dei Ricercatori 2020 debba svolgersi poiché sarà importante mostrare al grande pubblico l’impatto positivo della ricerca scientifica su tutta la società. La Notte porta la scienza e i ricercatori vicini ai ragazzi e alle famiglie, può aiutare il dialogo con i cittadini e la condivisione di speranza”.
Con queste parole è stata comunicata nei giorni scorsi la notizia dalla Commissione agli organizzatori degli eventi.
Tra i progetti italiani approvati dalla Commissione il progetto SHARPER, coordinato dalla società di comunicazione della scienza Psiquadro e classificato tra le eccellenze con il massimo del punteggio tra i 100 progetti sottomessi da tutta Europa.
SHARPER affronterà il tema del rapporto tra ricercatori e le sfide dei Sustainable Development Goals, tra le quali il diritto alla salute e a una educazione di qualità per tutti, temi ancor più attuali nell’emergenza della pandemia.
SHARPER si svolgerà in 12 città italiane: Ancona, Cagliari, Catania, L’Aquila, Macerata, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia, Terni, Torino e Trieste, con il coordinamento dall’impresa sociale Psiquadro, già al lavoro per immaginare nuove attività insieme al consorzio che comprende l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN, il centro della scienza Immaginario Scientifico, l’associazione Observa Science in Society e sei Università: La Politecnica della Marche, l’Università di Cagliari, l’Università di Catania, l’Università di Palermo, l’Università di Perugia e l’Università di Torino. Oltre 120 le istituzioni, i partner culturali gli enti di ricerca coinvolti. Tra questi, CNR, INAF e INGV, pronti a reinventare le oltre 200 iniziative previste in modo da consentire la partecipazione in sicurezza a cittadini di tutte le età.
“Nonostante la fase di emergenza il nostro Ateneo sta proseguendo le sue attività con grande impegno e passione – ha sottolineato il prof. Fabrizio Micari, Rettore dell’Università degli Studi di Palermo – Con la stessa passione e la voglia di ripartire siamo contenti e fiduciosi di pensare all’organizzazione, nel rispetto di ogni disposizione, della Notte dei ricercatori che da sempre mostra a tutta comunità, con iniziative di istruttivo svago, la ricerca scientifica e l’importanza del lavoro dei ricercatori”.
“Anche quest’anno, a Palermo – ha commentato il prof. Michelangelo Gruttadauria dell’Università degli Studi di Palermo – nonostante il periodo particolare, hanno entusiasticamente confermato la loro partecipazione molti gruppi di ricerca dell’Università così come altri enti di ricerca fra i quali il CNR, INGV, IRIB-CNR, INAF-IASF, INAF-OAPA, AIRC, Ri.MED. e ancora la Polizia Scientifica, le associazioni, Palermoscienza, Geode, il Consorzio ARCA, la Lega Navale sez. Palermo Centro”.
A causa dell’emergenza da Covid-19, l’appuntamento della Notte Europea dei ricercatori si trasferisce così dal tradizionale ultimo venerdì di settembre al 27 novembre e anche questa iniziativa, che negli ultimi anni ha coinvolto milioni di visitatori in centinaia di città, si prepara ad affrontare le sfide comuni a tutti gli eventi dal vivo: pensare nuovi modi di coinvolgimento del pubblico, conservando lo spirito di curiosità e partecipazione che lo ha caratterizzato e fatto crescere in questi anni. Il ruolo che la ricerca sta svolgendo nella crisi globale in corso è cruciale così come è e sarà nei molti settori messi in evidenza nei 17 obiettivi per la sostenibilità lanciati dall’ONU nel 2015 e inseriti nell’agenda 2030.
Bisognerà aspettare l’evolvere della situazione a livello nazionale e le indicazioni sullo svolgimento degli eventi dal vivo, ma l’edizione 2020 della Notte Europea dei Ricercatori segnerà il passaggio a nuove forme di dialogo tra il mondo della ricerca e i cittadini. Dialogo che sia dal vivo e in presenza che in formati a distanza e virtuali, conserverà il carattere di immediatezza, informalità e approfondimento rigoroso che in questi anni ha caratterizzato SHARPER.