L’argomento “esami e lauree: di presenza o online?” tiene banco da un po’ nel nostro blog. L’opinione pubblica è spaccata e anche dall’alto arrivano voci contrastanti. Da un lato il Ministro Manfredi che annunciava, a Roma e a Palermo, esami “in presenza” e dall’altro il Rettore che ha ribadito a chiare lettere lo svolgimento “online” di esami e lauree per tutta la sessione estiva. E anche tra la popolazione studentesca non mancano le divergenze: nel sondaggio che abbiamo lanciato qualche giorno fa hanno prevalso i voti per l’online ma i commenti a favore della presenza adducevano motivazioni serie e convincenti. E allora che si fa? Cerchiamo ancora una volta di capire qualcosa in più, di ascoltare opinioni autorevoli che possano guidarci con competenza e serietà.
Abbiamo voluto rivolgere la stessa domanda al Prof. Francesco Cappello, docente di Anatomia Umana ed Istologia, presso il dipartimento di Biomedicine, Neuroscienze e Diagnostica Avanzata dell’Università di Palermo. Questo il Suo commento, da arguto osservatore delle dinamiche di Ateneo, mai privo di pragmatismo e lucidità
Professor Cappello, come saranno gli esami di giugno/luglio e le lauree a Unipa per la sessione estiva?
La risposta è molto semplice: ci atterremo alle regole dell’Ateneo, ovviamente interpretandole con giudizio e buon senso come abbiamo già fatto in passato. Faccio un paio di esempi: ai primi di marzo l’Ateneo emanava delle “Linee guida” per l’effettuazione della didattica a distanza nelle quali – tra le altre cose – era richiesto anche, sia ai docenti sia agli studenti, di sottoscrivere una “Liberatoria/Disclaimer” circa il trattamento dei dati personali che molti di noi hanno trovato superflua se non palesemente errata e in contraddizione con le norme e il buon senso. Ebbene, a fine marzo il Garante nazionale della Privacy pubblicava un provvedimento che dava ragione a questi docenti “rompiscatole”.
Secondo esempio: a fine marzo l’Ateneo emanava dei decreti per l’effettuazione degli esami a distanza. In questi decreti veniva chiesto ai docenti non solo di “fare i docenti” (esaminando gli studenti) ma anche i “controllori”, attraverso tutta una serie di “regole” che i più di noi hanno trovato offensive nei confronti degli studenti (controllare la loro stanza, le pareti, il tavolo, se mantenevano o meno lo sguardo fisso, etc.) e quindi le hanno ampiamente disattese, ritenendo gli studenti “persone serie e affidabili” e non avventurieri.
Ebbene, anche voi avete riportato recentemente la dichiarazione del Ministro dell’Università che raccomandava ai docenti di “dare fiducia agli studenti” e ai rettori di non dare “troppe regole sugli esami”. Mi sembra che ci fossimo mossi in anticipo anche su questo tema.
Esami a distanza anche a Giugno e Luglio
Lo stesso Ministro aveva raccomandato ai rettori di verificare la possibilità di far svolgere esami in presenza, ovviamente rispettando tutte le norme di sicurezza (DPI, distanziamento, igiene, etc.) ma mi sembra che neanche questo appello sia stato colto, quindi faremo esami a distanza anche all’appello di giugno/luglio.
So per certo che questa modalità non dispiace ad una buona fetta di studenti, probabilmente i fuori sede, per i disagi e i costi che può comportare spostarsi per fare un esame in presenza, e forse anche per la paura del contagio.
Tuttavia, non dobbiamo dimenticarci che in molti posti della Sicilia l’arretratezza non riguarda solo le infrastrutture stradali ma anche quelle della comunicazione attraverso la rete internet, e che molti nostri studenti saranno costretti a fare gli esami attraverso il cellulare, con una connessione ballerina e con inevitabili disturbi di audio e video.
Servirà molto buon senso da parte dei docenti per valutare correttamente questi studenti. Lo stesso buon senso avrebbe potuto essere impiegato, ad esempio, per fare esami in modalità “mista”, quindi facendo scegliere allo studente se fare l’esame a distanza o in presenza, calendarizzando opportunamente questi ultimi. Per gli esami di laurea vale lo stesso ragionamento, aggravato dalla perdita della “solennità” del momento della proclamazione, che si finisce per ricordare come uno dei momenti più belli della propria vita.
Speriamo che a settembre ci siano tutte le condizioni favorevoli per poter valutare altre opzioni, ovviamente sempre nell’interesse di chi studia e paga le tasse.
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