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“Unipa ne ha viste tante, ma al peggio non c’è mai fine”. Il j’accuse del rappresentante


Riccardo Giuliano, studente della facoltà di Scienze Politiche e relazioni Internazionali, è un rappresentante eletto tra le fila dell’Unione degli Universitari di Palermo (UdU). Ieri sera avrebbe dovuto partecipare alla riunione del CdS ma, a suo avviso, gli uffici hanno negato la possibilità di presenziare. Attraverso la sua pagina FB esterna le sue ragioni e tutto il rammarico per il diritto che a suo avviso gli è stato negato.

In questi giorni Unipa ne ha viste tante, ma al peggio non c’è mai fine.

Ieri sera si è tenuta la riunione del Consiglio degli Studenti dell’Università di Palermo alla quale mi è stata negata la presenza, poiché laureato durante la sessione di marzo, quando in realtà il mio status da studente decadrà dopo trenta giorni dalla data di laurea, per permettermi di iscrivermi alla magistrale.

Vero è che in tempi di normalità, da prassi, con il conseguimento della laurea automaticamente sarei decaduto a meno che entro trenta giorni non avessi dichiarato l’iscrizione ad un corso di laurea nello stesso ateneo, ma visto il periodo di emergenza che stiamo vivendo, con il Decreto Scuola, il ministero ha specificato che tutte le cariche non sarebbero decadute per permettere la continuità degli organi di rappresentanza, dando la possibilità ai singoli atenei di andare in deroga ai propri regolamenti.

Ritengo ingiusta la decisione dell’università per due motivi: innanzitutto non esiste un mio ricambio, per cui il primo problema che si presenta è una palese volontà di volere limitare rappresentatività studentesca e, come se non fosse abbastanza, non essendovi altri rappresentanti dell’area umanistica, viene totalmente a mancare la rappresentatività di una parte consistente dell’ateneo palermitano.

La cosa che più mi sorprende in questa situazione non è vedere alzare un muro alle istituzioni bensì notare come in un momento in cui la rappresentanza studentesca dovrebbe essere compatta per il bene delle studentesse e degli studenti, andando oltre ogni rivalità politica, l’associazione di maggioranza del Consiglio ha deciso di non opporsi, bensì appoggiare le posizioni dell’ateneo, non garantendo il corretto funzionamento e il giusto peso all’organo che più di tutti dovrebbe rappresentare la voce degli studenti e delle studentesse.

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