La recente decisione dell’Università di Palermo di sospendere gli accordi Erasmus con le università di Israele ha sollevato molte polemiche.
Il Senato accademico di Unipa ha motivato questa scelta citando il “venir meno delle essenziali garanzie di sicurezza” per gli studenti coinvolti. Ma è davvero una misura di sicurezza o c’è dell’altro?
La Risposta del Ministro Bernini: “Scelta Sbagliata”
Non ha tardato ad arrivare la critica del ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, che ha definito questa decisione “molto sbagliata”. Secondo il ministro, le università dovrebbero essere luoghi di apertura e inclusività, non di chiusura. In un momento delicato come quello attuale, in cui si cerca di promuovere il processo di pace attraverso sforzi politico-diplomatici, la mossa di Unipa appare come un passo indietro. Bernini ha sottolineato che, sebbene la scelta rientri nell’autonomia universitaria, la considera una decisione che non contribuisce alla pace e alla cooperazione internazionale.
Unipa e il Regolamento sul Dual Use
Il rettore di Unipa, Massimo Midiri, ha prontamente risposto alle critiche, chiarendo che non si tratta di un boicottaggio ma di una sospensione temporanea. La priorità, ha detto, è la sicurezza degli studenti. Inoltre, Unipa sta lavorando a un regolamento sul dual use, che dovrebbe essere pronto entro l’estate. Ma è sufficiente per giustificare una scelta così drastica? O si tratta solo di un pretesto per una decisione già presa?
Il Paradosso delle Iniziative Palestinesi
Curiosamente, mentre Unipa chiude i ponti con Israele, sta sviluppando misure di supporto per il sistema educativo palestinese. Tra queste, l’istituzione di corridoi umanitari e borse di studio. Un’iniziativa nobile, senza dubbio, ma che potrebbe essere interpretata come un’ulteriore presa di posizione in un contesto già polarizzato. Invece di “decostruire la lettura stereotipata e ideologica di scontro fra civiltà e religioni”, non rischia di alimentarla ulteriormente?
Midiri: “Nessun Boicottaggio, Solo Sicurezza”
Midiri ha ribadito che non si tratta di una revoca ma di una sospensione temporanea. Gli accordi erano già fermi da tempo, quindi si è semplicemente ufficializzata una situazione esistente. La sicurezza degli studenti è la priorità assoluta, ha dichiarato, sottolineando che la crisi attuale richiede misure straordinarie. Ma questa giustificazione regge davvero o nasconde altre motivazioni?
Opinioni degli Studenti: Una Voce dal Campus
Per capire meglio l’atmosfera all’interno del campus, abbiamo parlato con due studenti di Unipa, che hanno preferito rimanere anonimi.
Uno studente di Scienze Politiche ci ha detto: “Penso che sia una scelta ipocrita. L’università dovrebbe promuovere il dialogo e lo scambio culturale, non chiudere le porte a una nazione intera. Se la sicurezza è davvero un problema, perché non trovare soluzioni invece di tagliare i ponti?”
Un’altra studentessa di Lingue ha espresso una visione diversa: “Capisco la preoccupazione per la sicurezza. È un momento molto delicato, e forse è meglio sospendere temporaneamente gli accordi piuttosto che mettere a rischio la vita degli studenti. Spero che sia davvero solo una misura temporanea.”
Apertura e Inclusività: Belle Parole, Ma i Fatti?
Le università dovrebbero essere ponti di diplomazia e dialogo. Tuttavia, la decisione di Unipa sembra contraddire questi principi, chiudendo le porte a collaborazioni che potrebbero favorire il confronto e la comprensione reciproca. È davvero questa la strada giusta da percorrere? O si sta cedendo alla tentazione di prendere posizione in un conflitto complesso e delicato?
Conclusione: Una Scelta Controversa
La decisione di Unipa di sospendere gli accordi Erasmus con Israele solleva molte domande. È una misura di sicurezza necessaria o un segnale di chiusura? E quale impatto avrà sulla reputazione e sulle relazioni internazionali dell’ateneo? Mentre il dibattito continua, una cosa è certa: le scelte dell’Università di Palermo non passeranno inosservate e continueranno a suscitare discussioni accese.