La notizia sulla protesta degli studenti accampati con le tende in viale delle Scienze a Palermo, contro il caro-affitti e le condizioni delle residenze universitarie, è stata riportata nel quotidiano Repubblica in un articolo di Tullio Filippone. Gli studenti appartenenti a diversi gruppi, tra cui Laboratorio studentesco autonomo, Uniattiva, Vivere Ateneo, Auletta99, Onda universitaria, Impronta studentesca, UniXcento, Avanti, Nrg e Unitrapani, affermano che nonostante la Sicilia non abbia subito gli stessi aumenti registrati nelle principali città del Nord e Centro Italia, sono comunque influenzati da un contesto socio-economico depresso caratterizzato da stipendi inferiori alla media nazionale e problemi di trasporto senza precedenti nel resto del paese.
Davanti all’edificio 19 del campus dell’Università di Palermo, una trentina di studenti ha montato le tende da campeggio e trascorrerà la notte in viale delle Scienze in attesa di un incontro con i prorettori dell’ateneo. Uno studente di Lettere di 21 anni, Giovanni Castronovo, originario di Palma di Montechiaro in provincia di Agrigento, spiega che a causa dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) di 9.800 euro della sua famiglia composta da 5 persone, un affitto di 190 euro per una stanza risulta gravoso, considerando anche le spese per le bollette. Anche lui avrebbe avuto diritto a un posto nelle residenze universitarie, ma le lunghe tempistiche delle graduatorie e le condizioni precarie delle strutture lo hanno costretto a rivolgersi al mercato privato, dove la richiesta supera l’offerta e molte case sono vuote, soprattutto nel centro città, dato che molte sono state convertite in affitti turistici.
Chiara, una studentessa di Bompensiere in provincia di Caltanissetta, avrebbe avuto anch’essa diritto a una residenza universitaria, ma molte di queste strutture sono vecchie e necessitano di ristrutturazioni. “Tuttavia, a settembre, in prossimità dell’inizio dell’anno accademico, non potevo certo aspettare gli scorrimenti e ho dovuto prendere una stanza in via Piave a 230 euro, facendo molti sacrifici”, racconta.
Gli studenti hanno sollevato un’altra problematica riguardante l’aumento della soglia di reddito da 6.500 a 9.000 euro per essere considerati studenti indipendenti, il che ha portato molti di loro a dover tornare a vivere con la propria famiglia d’origine, con conseguenti svantaggi per le borse di studio. Benedetto Gramasi di Uniattiva afferma che le conseguenze di questa decisione a livello nazionale incidono pesantemente in una realtà economica come la Sicilia, dove i redditi sono bassi e molti studenti fanno lavoretti per finanziare i propri studi.