C’è anche il professor Alessandro Barbero fra i docenti universitari firmatari di un manifesto contro l’introduzione del Green Pass obbligatorio negli atenei italiani. Da anni Barbero è noto come divulgatore scientifico in programmi del calibro di Superquark. Proprio grazie ai suoi modi buffi ma sapienti è diventato un idolo dei giovanissimi.
Fra le oltre centocinquanta firme compare infatti anche quella dell’ordinario di Storia Medievale all’Università del Piemonte Orientale. “Chiediamo – si legge nel documento – che venga abolita e rifiutata ogni forma di discriminazione. Auspichiamo che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto. Incluse le sue fondamentali componenti amministrativa e studentesca. Per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l’accesso universale, non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari”.
Sul palco con il segretario del sindacato Landini per il dibattito “Dal tumulto dei Ciompi ad oggi”, il professore Barbero chiamato ad associare i protagonisti dell’attualità ai gironi della Commedia aveva affermato: “Uno dei motivi per cui si finisce nell’Inferno di Dante è quando si è iprocriti. Cioè non si ha il coraggio di dire le cose come stanno. Un conto è dire “abbiamo deciso che il vaccino è obbligatorio, perché è necessario e di conseguenza introduciamo l’obbligo”.
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Anche il professore Barbero contro il Green Pass: “Dante vi metterebbe all’Inferno”
E aggiunge: “Nessun obbligo ma semplicemente senza non puoi più vivere: non puoi più prendere treni o non puoi più andare all’università, però non c’è nessun obbligo nel modo più assoluto, il vaccino serve davvero e il green pass è utile a questo. Ecco, credo che Dante avrebbe trovato il modo di riempire il girone degli ipocriti fino a farlo traboccare scegliendo fra i nostri politici di oggi”.
Parlando dei no vax, sempre sullo stesso palco fiorentino, invece Barbero aveva sottolineato: “È un dubbio legittimo anche quello di chi si chiede perché per un’aspirina c’erano dieci pagine di bugiardino e ora non sappiamo letteralmente se sanno bene cosa c’è nelle iniezioni. Il ragionamento e la volontà ti fanno dire ‘bisogna fare il vaccino perché non abbiamo altro’, però esprimere dei dubbi è comunque una cosa legittima”.