Essere bocciati ad un esame universitario è molto più “semplice” che perdere un anno scolastico alle superiori. Un percorso universitario medio di 5 anni infatti è composto da 30/40 esami e questo vuol dire altrettanti possibilità di essere bocciati ad un esame, se si è studiato male.
Inoltre oltre alla bocciatura classica vi è anche il “rifiuto” del voto, ovvero quando uno studente prende un voto basso e decide di rifiutarlo e svolgere nuovamente l’esame al prossimo appello per prendere un voto più alto.
Bene, nell’articolo di oggi parleremo di alcuni motivi per cui si può incorrere in una bocciatura, oltre al classico e ovvio non aver studiato. Inoltre suggeriremo alcuni trucchi per “riprenderti” e per sfruttare la bocciatura per poter dare il massimo al prossimo tentativo.
Essere bocciati: dramma per alcuni, opportunità per altri
Cominciamo col dire che essere bocciati a un esame universitario non è bello.
È ovvio che non lo sia, soprattutto se hai speso tempo ed energie a studiare e ti credevi preparato.
Ci sono studenti che preparano un esame “difficile” in uno, due o addirittura tre mesi. Alla fine si presentano davanti al professore e quello che fa? Gli va a chiedere quella definizione di un argomento che sembrava secondario scritto a piè di pagina nell’ultimo capitolo.
Ed ecco che l’ansia prevale, lo studente comincia a pensare perché proprio a lui… Dopo mesi di studio il professore ha trovato proprio l’unica cosa che non sapevo. Ecco che alla fine ci si distrae, si comincia a sudare a freddo e non si è più lucidi per rispondere correttamente.
Certo magari non si viene bocciati, ma si prende un brutto voto e si rifiuta (dopo tutto questo tempo impiegato a studiare non posso prendermi un 21).
Oppure pensa se ti è mai capitata questa situazione: hai studiato duro per qualche esame scritto (esercizi, risposte multiple ecc.) e poi per qualche motivo non riesci ad arrivare al 18 e vieni bocciato.
La sensazione è brutta, si sa…
Lo studente pessimista: A questo punto sta allo studente decidere come affrontare la cosa.
Molti si chiudono a riccio, ci restano male, cominciano a pensare che se continuano così andranno fuori corso (magari ti hanno bocciato ad un solo esame, ma la mente vola…).
Ecco che l’ansia si attanaglia di te e la sessione va a farsi benedire.
Lo studente ottimista: dall’altra faccia della medaglia invece abbiamo lo studente ottimista che non si butta giù (o comunque si riprende velocemente) e cerca di capire quali sono stati gli errori e come poter far meglio la volta successiva (l’ottimismo è questione di mindset, detto anche mentalità dello studente)
Impara la lezione e porta a casa: non buttare tempo!
Prima di passare al prossimo paragrafo vorremmo giusto dedicare due minuti a quello che mi è successo quando rifiutai il 18 in economia politica.
Quale è il rischio? Prendere un voto basso e rifiutare o essere bocciati.
Quali è il risvolto positivo? Prendere un voto “medio/alto” grazie ad un po’ di fortuna oppure andare all’appello successivo avendo vissuto in prima persona l’esame, avendo visto lo svolgimento e su cosa si concentravano i professori.
Che non devi aver paura della bocciatura o di fare “brutta figura”. Se hai studiato vai all’esame. Anche se non ti senti del tutto preparato/preparata. La maggior parte dei professori non fa caso alla “brutta figura” e spesso non si ricorda i volti e i nomi di tutti gli studenti.
Se non hai superato l’esame, ma al prossimo appello andrai bene, se il professore si ricorda di te farai solamente una bellissima figura!
Quindi non fasciarti la testa e vai a quell’esame.
Perché si è bocciati? Ecco le possibili cause
Ovviamente il “non aver studiato” è la causa principale. Se non si conoscono la maggior parte degli argomenti è facile fare scena muta ed essere bocciati.
Un minimo di studio è d’obbligo anche se si vuol passare l’esame con 18.
Detto questo vediamo alcune delle possibili cause e dei comportamenti da evitare per passare l’esame senza essere bocciati.
Panico e ansia nei giorni di preparazione dell’esame
Studi, studi, studi… Leggi, sottolinei e ripeti… Eppure a fine giornata ti sembra sempre di non ricordare niente.
Cosa succede poi? Sale l’ansia, si comincia a pensare agli scenari negativi e man mano ci si distrae sempre di più durante lo studio.
Cali di attenzione, sensazione di ansia che aumenta, perdite di tempo.
Dopo aver fatto finta di studiare per un mese si va all’esame e lo stress si fa sentire tutto. Non riesci a prevalere sulle tue emozioni ed ecco che fai scena muta o rispondi a mozzichi e bocconi.
Purtroppo così non riuscirai a ricordare tutto ciò che ti verrà chiesto e trasmetterai sensazioni negative al professore denotando il fatto di non aver studiato (anche se magari non è vero)
Non contraddire il professore
Tante volte i professori sono “sbadati” e ti domandano un approfondimento che invece a lezione avevano detto essere secondario e poco importante. Potrebbe esser stato un assistente a fare l’esercizio in modo diverso oppure il libro e il professore spiegano lo stesso argomento in modo leggermente differente.
In quel momento vale la regola che il professore comanda e, per questioni di psicologia, è meglio assecondarlo ribaltando la situazione.
La prima cosa da fare per non essere bocciati in questi casi è evitare di dire frasi del tipo “sul libro è scritto così”, “l’assistente ha detto quest’altra cosa”, “ma le dispensa dicono il contrario”.
È meglio fare ammenda e ammettete il presunto errore per proseguite l’esame con tranquillità piuttosto di ingaggiare una battaglia (soprattutto se non siete sicuri al 100%). Non passare un esame per questo motivo sarebbe un brutto scivolone!
Non parlare di politica e religione
I professori amano i ragionamenti e i pensieri degli studenti.
Saper condurre un discorso quasi alla pari, senza ripetere a pappagallo le parole del libro ti permetteranno di superare l’esame brillantemente.
Ma attenzione a parlare di orientamenti politici o di religione. Si tratta di argomenti delicati, nei quali molte volte prevale il soggettivo.
Se vuoi evitare di non passare un esame, meglio mostrarsi neutrali e accondiscendenti.
Leggere con attenzione le domande e le risposte degli esami scritti
Essere bocciati a un esame scritto è secondo me più semplice che esserlo ad un esame orale.
Questo perché durante uno scritto viene meno tutta la parte di comunicazione non verbale che serve a stringere un rapporto e comunicare meta-informazioni.
Per fare un esempio: postura, tono di voce, gesti. Sono tutti elementi che completano il discorso.
Inoltre durante un esame orale possiamo essere bravi a “rigirare la frittata” o a recuperare subito da uno scivolone se vediamo una smorfia o il professore ce lo fa notare palesemente. In quel caso potresti perdere 1 punto.
Se invece stai rispondendo ad una domanda aperta che vale 5 punti, cominci con la risposta sbagliata e continui per la tua strada (perché manca il rapporto diretto con il professore), ecco che ti sei giocato tutti e 5 i punti.
Detto questo molte volte quando rispondiamo a batteria di risposte chiuse e magari abbiamo anche tempi stringenti tendiamo ad andare velocemente e, in alcuni casi, possiamo distrarci o capire male una domanda.
Questa causa di bocciatura o comunque di abbassamento del voto, è molto comune a chi si trova a svolgere esami scritti, per questo mi raccomando… Attenzione alta, pochi pensieri per la mente, calma e sangue freddo! Vedrai che supererai l’esame con successo.
Ultima causa di bocciatura all’esame: sottovalutare l’assistente
Negli esami universitari si è spesso interrogati dagli assistenti dei professori.
In questi casi molte volte è possibile trovarsi di fronte a personaggi che per dimostrarsi all’altezza “bombarderanno” letteralmente il povero studente con decine di domande, anche molto specifiche.
Non farti intimorire, se hai studiato non hai niente da temere. Non superare l’esame per aver sottovalutato l’assistente non è una mossa saggia
Come riprendersi da una bocciatura all’esame e farne tesoro
Insomma essere bocciati non è un’esperienza bella e può provocare ansia e frustrazione.
In ogni caso ti ho mostrato alcuni consigli per evitare di essere bocciati, o almeno per evitare di creare situazioni scomode durante un esame.
Ti consiglio innanzitutto di non abbatterti.
Facile a dirsi è?
Apprendi dalla bocciatura. A mente fredda (aspetta qualche ora o il giorno dopo) siediti a tavolino e ripercorri il tuo esame.
Per prima cosa analizza l’esame:
- Hai commesso un errore come quelli descritti in alto?
- Ci sono stati degli argomenti che non conoscevi?
- Il professore usa termini particolari per le domande? Non si capiva bene cosa volesse sapere?
Insomma cerca di capire cosa è andato storto.
Poi analizza il tuo studio:
- Ti sei informata da altri colleghi sulle domande principali?
- Hai frequentato? Se si, come hai preso gli appunti?
- Hai saltato qualche capitolo che poi hai scoperto essere importante?
- Ti sei distratto spesso?
- Hai impiegato tanti giorni se non mesi?
- Quali erano i tuoi dubbi e le tue perplessità prima di dare l’esame?
- Ti sentivi stressata o ansiosa?
Infine cerca di capire quali elementi migliorare e pianifica lo studio per il prossimo appello.
Certamente dovrai ripassare tutto, magari un paio di volte se decidi di rifare l’esame nell’appello immediatamente successivo alla bocciatura.
Poni più attenzione su tutti quegli argomenti su cui hai delle lacune e infine prova a usare i termini e il linguaggio del professore quando stai simulando l’esame (fatti interrogare da un amico, meglio ancora da un collega di corso).
Leggi anche:
E se non poteste più rifiutare il voto dell’esame?
Dieci “dritte” per studiare meglio
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