Sempre più giovani si orientano verso le discipline scientifiche, diminuite invece le iscrizioni presso le facoltà umanistiche.
La pandemia, ormai lo sappiamo bene, ha avuto anche delle importanti ripercussioni sul mondo dell’Università. Non solo per ciò che riguarda sessioni a distanza o lezioni da remoto. Uno degli effetti principali si ripercuote infatti sulle immatricolazioni e sulla scelta della facoltà da intraprendere.
La rivincita delle discipline STEM
Come riportato da Skuola.net, su circa 469mila diplomati della scorsa estate, più di 306mila hanno deciso di proseguire gli studi all’università. Un dato leggermente in calo rispetto al precedente anno, in cui le immatricolazioni erano state superiori (317mila). Numeri che certamente fanno riflettere ma che non allarmano.
Ad avere più successo tra le nuove matricole, le discipline scientifiche STEM, ovvero quelle che, a detta degli esperti, aprono soprattutto oggi (e lo faranno ancora in futuro) maggiori prospettive lavorative.
In rialzo anche le immatricolazioni nell’area medico sanitaria e farmaceutica (+3,89% tra gli studenti e il + 3,05% tra le studentesse). Anche le facoltà di Architettura e Ingegneria Civile mostrano segni di ripresa (+4,81% tra i ragazzi +3,37% tra le ragazze).
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Declino per le facoltà umanistiche
A pagare il prezzo maggiore sono le discipline umanistiche. Il simbolo del “declino”‘ sono, in particolar modo, le facoltà di Lingue, che perdono quasi il 13% di iscritti tra i maschi e oltre il 17% tra le ragazze. Il motivo? Si pensa che in un mondo ancora fortemente segnato dall’emergenza sanitaria, sempre più giovani siano meno propensi a sognare un futuro che li veda compiere passi all’Estero.
Discorso simile per l’area delle Scienze della Formazione. Un riflesso delle difficoltà che sta vivendo la scuola in questo periodo di pandemia? Discesa verticale anche per i corsi di Arte e Design: -12,29% tra i ragazzi e -6,70% tra le ragazze.