Home

Università. Gli errori che fanno tutti quando studiano

C’è un errore che tutti commettiamo almeno una volta quando iniziamo a studiare: quale? Scopriamolo.

Il metodo di studio che ogni studente, dalle elementari fino all’università, a volte inconsapevolmente, utilizza per memorizzare e assimilare concetti e formule è diverso da individuo a individuo e ognuno dovrebbe scegliere quello più adatto alla sua persona. Quindi diffidate da chi dice di aver brevettato il metodo di studio perfetto per tutti o di chi sostiene che il vostro è invece fallimentare, se tramite esso riuscite ad arrivare a risultati soddisfacenti.

L’errore che fanno tutti mentre studiano

In un mondo che va sempre più veloce, con notizie che si susseguono attimo dopo attimo, storie su Instagram che vengono cancellate dopo qualche ora, siamo tutti abituati ad essere connessi 24 ore su 24, in qualsiasi momento della giornata. Questa iperconnettività è però molto deleteria quando si parla di studio e concentrazione. Ecco perché uno degli errori più gravi e frequenti che tutti gli studenti fanno in questi anni è quello di tenere sempre accanto a sé il proprio smartphone, spesso anche durante le sessioni di studio. Questo elemento di disturbo rompe sempre più spesso la concentrazione, a volte irrimediabilmente: è così che vi ritrovate a controllare spasmodicamente il telefono ogni 5 minuti in cerca del messaggio che stavate aspettando, o che saltate sulla sedia quando ricevete un commento su Instagram che proprio non può aspettare un paio d’ore prima di essere visualizzato. 

La distrazione: il peggior nemico degli studenti

È dunque assolutamente deleterio tenere il proprio telefono accanto al libro che si sta studiando, tuttavia lo smartphone non è l’unica fonte di distrazione, soprattutto quando si studia in casa. Il computer, ad esempio, se non usato unicamente per studiare può facilmente distrarre e condurre gli studenti su sitiche nulla hanno a che fare con l’argomento del libro. Ma anche le altre persone che girano per casa potrebbero rompere la vostra concentrazione, magari chiedendovi consigli o sottoponendovi problemi da risolvere. Quindi, distrazione dopo distrazione, rimettersi a studiare diventa sempre più complicato e non è raro trovarsi a rileggere lo stesso paragrafo decine di volte senza aver mai davvero assimilato il concetto espresso in quelle righe. Ma come ovviare a tutto ciò?

Errore nello studio: La ricerca dello spazio perfetto per studiare

Come risolvere tutti i problemi di distrazione che inficiano lo studio? Per poter studiare al meglio è necessario trovare l’ambiente perfetto. Quindi cercate l’angolo della casa, oppure la biblioteca più vicina, che vi possa dare l’opportunità di concentrarvi su ciò che dovete studiare. Assolutamente bandito il telefono, che se possibile sarebbe preferibile spegnere (spoiler: non succederà nulla di irreparabile se per un paio d’ore risulterete irreperibili), il computer è ammissibile solamente se strettamente necessario ai fini didattici. Infine il silenzio, o se preferite potete concedervi anche della musica rilassantela quiete e la tranquillità è ciò che dovete ricercare per poter definire quello spazio il posto perfetto dove studiare in pace. Provate a isolarvi da tutto e mettete a frutto davvero il tempo in cui riuscite a tenere alta la vostra concentrazione: vi sembrerà di aver studiato il doppio rispetto a quando eravate circondati da mille distrazioni.

Quindi carta e penna alla mano, o note del cellulare, va bene lo stesso, leggi fino in fondo e via che si comincia.

BUTTARTI SUBITO NELLA MISCHIA

Questo è semplice da capire, ma purtroppo ancora diffusissimo: studenti che… semplicemente… si mettono a studiare. ERRORE.

Buttarsi nella mischia a caso, senza un’idea precisa di cosa si sta facendo, di dove si sta andando ecc. è un ERRORE perché ti impedisce di avere una visione d’insieme completa e di prendere decisioni strategiche sensate per portare avanti la tua preparazione.

Prima di cominciare a studiare, quindi, devi aver raccolto tutte le informazioni possibili sull’esame, esserti procurato tutte le fonti e averle osservate per determinare quale sia più importante e in che ordine studiarle, aver analizzato i libri e aver stilato il tuo piano

SEPARARE TEORIA E PRATICA 

Prima studio tutto e poi svolgo gli esercizi, giusto? ERRORE. Teoria e pratica vanno portate avanti insieme fin dall’inizio, e più un argomento è tecnico e più sarà necessario intervallare l’esercizio e il testing all’apprendimento teorico.

Imparo un argomento, immediatamente lo metto in pratica, imparo un altro argomento, immediatamente lo metto in pratica. E proseguo così, un passetto alla volta. Dimenticati la fretta di finire il programma il prima possibile, ti porterà fuori strada, non ha senso. Ascolta me: teoria e pratica insieme sempre, nessuna eccezione.

LASCIARE BUCHI DI PREPARAZIONE 

Neanche fosse un groviera. Non stai facendo formaggio, stai studiando. Quante volte mi è toccato sentire la frase “questa cosa non l’ho capita bene, bè, si chiarirà più avanti”. Oppure “la lascio da parte e poi la recupero dopo, intanto vado avanti”. Indovina un po’? ERRORE.

Mai, mai lasciare buchi di preparazione, perché 9 volte su 10 quei buchi non li chiuderai mai e rovineranno la solidità complessiva della tua preparazione, torneranno a perseguitarti 3 mesi più tardi quando, di fronte a un professore arcigno ti ritroverai a balbettare. Comprendi, consolida, procedi. Se non hai completato e capito un argomento al 100% non avanzare.

NON CHIEDERE MAI NIENTE ALL’INSEGNANTE 

Questo è un’ERRORE subdolo, che passa spesso in sordina, percepito come meno importante, eppure… eppure fa la differenza. Abituati a chiedere chiarimenti e spiegazioni, in classe come fuori dalla classe, a ricevimento, via mail.

Sempre in modo gentile, educato, rispettoso, ovviamente, che non vogliamo che l’insegnante si segni su un quadernetto il tuo nome per poi decapitarti all’esame con un’ascia bipenne. Chiedere chiarimenti è fondamentale, intanto per quello che dicevamo prima sul non lasciare buchi di preparazione, poi perché ti terrà coinvolto e attivo a lezione e fuori, in terzo luogo perché, se fatto nel modo giusto, fa anche una buona impressione. Tre piccioni con una fava.

NON FARE PAUSE 

Giornate intere di tirata unica di studio, mai un giorno di pausa (neanche la domenica o a Ferragosto), mai un’attività diversa che stare chini sui libri. È un ERRORE.

Il concetto è che la pausa va considerata parte integrante dello studio, sia a livello di cicli, sia al macrolivello del sonno e dei giorni di stacco. Smettila di fare lo stakanovista per tenere a bada la tua paranoia, è inutile e dannoso, ne va della sostenibilità del tuo studio. Lo stress, l’esaurimento e l’ansia che conseguono dal non gestire adeguatamente le pause sono una delle principali cause del fuoricorso.

SOTTOVALUTARE IL TEMPO QUANDO PIANIFICHI 

Ma quanto sono bravi tutti a pianificare il proprio esame a spanne condendo il tutto con una generosa dose di ottimismo ingiustificato… ci viene proprio benissimo… peccato che sia un ERRORE. 

Quando prepari il tuo piano, stabilisci gli obiettivi, ti organizzi, l’unica cosa di cui puoi fidarti sono i numeri, i dati che raccogli o che hai raccolto in precedenza sulle tempistiche di studio, il numero di pagine, la difficoltà degli esercizi ecc. Hai presente quelli che dicono che “ti devi fidare del tuo istinto” e “segui quello che ti dice il cuore”? Ecco: non qui, non ora. Nell’organizzare lo studio l’oggettività è l’unico principio che ti può davvero aiutare.

NON PIANIFICARE AFFATTO 

E questo si spiega da solo… e poi mi dite che sono ripetitivo, che dico sempre le stesse cose, che insisto, che sono noioso.

Eh, va bene, ma quanti studenti davvero pianificano? Quanti hanno un masterplan settimanale che dettaglia in ogni ora del giorno cosa devono fare e come devono farlo? Tu lo fai?

Finché la stragrande maggioranza degli studenti, a scuola come all’università come in qualsiasi altro ambito, continuerà a studiare a caso giorno dopo giorno, io non la smetterò di ripetere che è un ERRORE, ERRORE, ERRORE.

LEGGERE E RILEGGERE 

La piaga della lettura e rilettura è qualcosa che ogni volta mi lascia senza parole. È talmente palese e noto ormai che sia un ERRORE, il modo peggiore di affrontare lo studio che devo darmi un pizzicotto ogni volta per ricordarmi che davvero è ancora il modello più diffuso.

PUNTARE TUTTO SULLA MEMORIA 

Da anni ricevo decine e decine di messaggi ed e-mail alla settimana da parte di studenti di tutte le età, che mi chiedono le cose più disparate. Ma la domanda più comune che mi fanno è rimasta sempre la stessa: come faccio a memorizzare questa cosa? Ossessione totale per la memorizzazione.

Che è comprensibile eh, intendiamoci, perché tutti vogliamo andare bene agli esami e per farlo dobbiamo sapere, dobbiamo ricordare. Ma, in un processo di apprendimento davvero efficace ed efficiente, la memorizzazione è l’ultimo passaggio, non può essere il nostro primario obiettivo. Prima bisogna curare acquisizione, comprensione, rielaborazione, applicazione e poi, solo poi, porsi il problema di memorizzare.

Perché? Due motivi principali: il primo è che la memorizzazione sarà molto, molto, molto più semplice e rapida se abbiamo costruito una solida base prima, e in secondo luogo perché solo avendo attraversato tutte le altre fasi del metodo prima possiamo veramente individuare quelle poche informazioni che dobbiamo realmente memorizzare, magari tramite mnemotecniche. Concetti, discorsi e principi verranno assorbiti nelle altre fasi dello studio, e non ci sarà bisogno di impararli a memoria. Quindi ok, la memoria è importante, ma non ossessionartici.

FARE I RIASSUNTI 

Che tristezza i riassunti. Ancora, davvero? Nel 2019? Nonostante sia ormai chiarissimo che gli schemi sono nettamente superiori in termini di rapidità e di efficacia? Eppure, i riassunti ancora regnano sovrani su troppe scrivanie. È un ERRORE.

Ne ho parlato così tanto che non intendo sprecarci un altro minuto, ma caschi bene, perché un mesetto fa è uscito un mio videocorso proprio sulla schematizzazione, Conquistare il foglio, un modulo autonomo di Sistema ADC, il mio corso completo sul metodo di studio.

SOTTOLINEARE A CASO 

Quanto è bella la sottolineatura a casaccio, sottolineando frasi e paragrafi interi, in modo pigro e distratto, automatico, senza entrare davvero nel testo, magari usando colori diversi e passando più e più volte sul libro. ERRORE.

ACCUMULARE TUTTO ALL’ULTIMO MOMENTO 

Sei pronto per il classico consiglio della mamma? Occhio che arriva: non devi prenderti all’ultimo momento, è un ERRORE, devi studiare un po’ alla volta e non ridurti in sessione d’esame a dover cominciare a studiare la materia da zero. Banale? Certamente. Scontato? Sicuro. Lo stai facendo? A giudicare da quello che sento, direi proprio di no. È ora di cominciare.

NON FREQUENTARE LE LEZIONI 

C’è sempre una buona scusa per non andare: il prof è incapace, tanto segue il libro, ho mal di testa, non c’è posto in aula, mi fa male il ginocchio. Epperò ci devi andare: saltare le lezioni è quasi sempre un gravissimo ERRORE L’unica scusa buona è quella degli studenti che non possono proprio, perché lavorano, perché, eroi veri, e sono serio, portano avanti lo studio mentre si spaccano anche per guadagnare qualcosa. Ecco, loro sono giustificati. Tutti gli altri: pedalare e ci si vede in aula.

SOTTOVALUTARE LO STATO FISICO 

Non dormire bene, spaccarsi di alcool, fare nottata costantemente, mangiare male, non fare alcun tipo di attività fisica, tenere una postura vergognosa mentre si studia e chi più ne ha più ne metta. E in men che non si dica il tuo corpo è un tempio, sì, un tempio ridotto in rovina, abbandonato, semidistrutto con le erbacce che lo stanno re inglobando nella giungla. Non sottovalutare il tuo stato fisico, curati, perché pur non avendo un influsso diretto sul tuo studio, ne ha molteplici indiretti, che possono fare la differenza.

PUNTARE AL VOTO 

Un altro ERRORE classico fra i classici: puntare a un voto specifico, pensare solo al voto, trasformare lo studio nel processo che ti porta al voto.

Non ci siamo: si studia per sapere le cose e il fatto di saperle ci porta al voto, non invertiamo il processo. Il voto è importante, così come lo è la media, ma non può e non deve mai essere la tua prima preoccupazione. Incidentalmente, ossessionarsi sul voto quando studi è il modo migliore per prenderne di pessimi. L’eccellenza si raggiunge ossessionandosi sulla preparazione, il resto è secondario.

CERCARE DI HACKERARE L’ESAME 

Questo è l’ERRORE dei furbi, di quelli che vogliono fregare il sistema, di quelli che credono di poter passare gli esami studiando 15 minuti forse per sbaglio.

Farsi furbi, ricercare le domande tipiche del professore, dare priorità agli argomenti più comuni e tutto il resto non è sbagliato, anzi, va benissimo, a patto però che, come scrivevo poche righe fa, sia fatto sulla scorta di una preparazione eccellente. Altrimenti, la sessione d’esami diventa un campo minato basato interamente sulle botte di culo.

NON FARE SIMULAZIONI PRATICHE 

Nella tua preparazione la simulazione pratica deve svolgere un ruolo chiave, specialmente a ridosso dell’esame. Non farlo, non esercitarsi tenendo conto del contesto (orale o scritto), del tempo a disposizione, della tipologia di esercizi ecc, è un grosso ERRORE e rischia di portarti al momento della valutazione a scontrarti con problemi inaspettati, blocchi e imprevisti che non avevi messo in conto.

RIPASSARE QUANDO HAI FINITO TUTTO 

Da che mondo è mondo gli studenti studiano il programma e poi iniziano il ripasso. Da che mondo è mondo gli studenti commettono un ERRORE devastante.

Il ripasso inizia immediatamente dopo aver consolidato un argomento e deve proseguire man mano che avanzi nello studio. La funzione del ripasso non deve essere quella di riprendere in mano qualcosa studiato settimane fa e ormai quasi dimenticato, ma quello di mantenere fresche le informazioni che hai appreso per non dimenticarle in primo luogo. Facendo così, i tuoi ripassi saranno infinitamente più facili, rapidi ed efficaci. Provare per credere.

Errore: STUDIARE SEMPRE IN SOLITARIA 

Ora, lo studio di per sé è un’attività solitaria, ma chiudersi in casa o in biblioteca e non confrontarsi mai con nessun altro è anch’esso un ERRORE.

Se è vero che, quando depositi le informazioni, le comprendi, le rielabori e le applichi hai bisogno di focalizzazione e quindi, in un certo senso, di solitudine, il ripasso, la simulazione e la discussione possono tranquillamente essere fatti in gruppo e anzi apportano numerosi vantaggi.

PERSEVERARE NEGLI ERRORI

Ultimo ma non ultimo, l’ERRORE supremo, quello più generale e al tempo stesso importante. Dovunque ci sia una falla nel tuo sistema di studio, nel modo in cui affronti la tua preparazione e la tua vita scolastica o universitaria, puoi certamente risolverlo e cambiare.

Rassegnarsi a commettere sempre gli stessi sbagli, non imparare mai da essi, continuare mese dopo mese, anno dopo anno a comportarti sempre nello stesso modo anche quando puoi riconoscere oggettivamente che c’è qualcosa che non va, bé, questa è la decisione peggiore di tutte.

Abbi il coraggio e la perseveranza di analizzare ciò che fai, capire dove sbagli e rimboccarti le maniche per cambiare. E se non sai da dove partire, bé… ci sono sempre i miei video, articolo e corsi! Sei nel posto giusto.

Fammi sapere se ci sono altri errori tipici che ti vengono in mente, che hai superato o che ancora non riesci ad evitare… ci vediamo nel prossimo articolo!

Il Video QUI

(alessandrodeconcini)

Leggi anche:

Università. Via il divieto per iscriversi a due lauree contemporaneamente

Università. In arrivo aiuti per gli affitti degli studenti fuori sede

Università. In Italia le tasse tra le più alte d’Europa

Università. Nasce Unidad. La DAD come opportunità per il futuro

MARIA PIA SCANCARELLO  20 DICEMBRE 2020  STUDENTITOP NEWSUNIVERSITÀE se parlassimo di DAD anche nel futuro post pandemico? A fine anno si sa è sempre tempo di bilanci. E se quest’anno ogni bilancio sembra portare a conclusioni disastrose, vi diciamo che qualcosa da salvare…

L’Università con i distributori di assorbenti: costano venti centesimi

Condividi

Post correlati

A proposito dell'autore

Younipa è l'autore generico utilizzato per le comunicazioni di servizio, i post generici e la moderazione dei commenti.