Software antiplagio: In pochi sanno che le tesi di laurea prima di essere approvate per la discussione finale necessitano di un controllo dal software anti plagio. Questo passaggio è indispensabile per l’approvazione finale da parte della commissione finale.
I software rilevano sia i contenuti testuali tratti da libri e manuali ma anche contenuti multimediali, articoli web e riveste online, quindi per essere sicuri di non commettere passi falsi è sempre un bene annotare e riportare ogni singola citazione. Per evitare quindi di essere rimandati o peggio ancora bocciati all’esame finale è opportuno prestare molta attenzione.
Software antiplagio: Tesi di laurea biografia e citazioni
La tesi di laurea pur essendo un elaborato autonomo è pur sempre un lavoro scientifico che si basa sull’ausilio di teorie affermate. Per essere tale citare e prendere spunto da queste teorie diventa indispensabile. Ma è bene farlo con cautela. Quindi il primo consiglio è citare sempre la fonte, non importa se sia una tesi sperimentale o compilativa, la fonte deve essere sempre citata.
Per non commettere errori è bene utilizzare un sistema di citazione a piè di pagina e il riepilogo completo in bibliografia.
Per citare correttamente in bibliografia consigliamo questo sistema universale:
Citazione nella bibliografia: cognome dell’autore + anno di pubblicazione + titolo dell’opera + paese + editore.
Da non dimenticare le virgolette e gli apici quando si cita nel corpo del testo.
I software anti plagio utilizzati
Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, le università dispongono del software anti plagio per testare le tesi, ovviamente questa prova del nove può essere fatta anche dal singolo studente.
I vari software anti plagio sono reperibili online, ecco tra i più utilizzati:
Questi tool ti daranno una conferma dell’autenticità della tua tesi di laurea. Per essere accettata, la percentuale di plagio deve risultare al di sotto del 12%, al di sopra la tesi non viene approvata. È un errore frequente quello di riportare parti di un testo senza la dovuta indicazione della fonte, questo succede perché si crede che citare tanto possa essere un errore. Invece, diventa indispensabile per non incorrere in spiacevoli situazioni.
In più la legge non ammette giustificazioni per una tesi plagiata, e lo studente che non ha rispettato il diritto d’autore rischia di incorrere per l’appunto nel reato di plagio.
La legge 475 del 19 aprile 1925 sulla Repressione della falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli e dignità pubbliche. L’articolo 1 viene stabilito che:
“Chiunque in esami o concorsi, prescritti o richiesti da autorità o pubbliche amministrazioni per il conferimento di lauree o di ogni altro grado o titolo scolastico o accademico, per l’abilitazione all’insegnamento ed all’esercizio di una professione, per il rilascio di diplomi o patenti, presenta, come propri, dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri, è punito con la reclusione da tre mesi ad un anno.
La pena della reclusione non può essere inferiore a sei mesi qualora l’intento sia conseguito.”