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Università, studente si toglie la vita, aveva mentito sulla laurea


Non riuscendo a confidarsi con familiari e amici, il 25enne alla fine è stato sopraffatto dalle sue stesse bugie. Ha detto ai suoi genitori che stava per laurearsi, ma non era così.

Università, studente si toglie la vita, aveva mentito sulla laurea
fonte: web

Una storia triste, drammatica. Una storia già sentita. L’universitario, come racconta La Repubblica’, ha lasciato un biglietto ai genitori e ha compiuto l’estremo gesto.

Studente suicida: aveva annunciato la sua laurea, ma non era vero

La prima bugia ci appare sempre come innocua, un gesto di poco conto utile a risparmiarci delle noie. Ma alla prima ne possono seguire altre, e poi altre ancora, fino a perdere completamente il controllo. E a quel punto si può venire sommersi, non riuscendo più a uscirne. Questo è forse ciò che è successo a uno studente 25enne del casertano, che ha deciso di togliersi la vita a causa di una situazione che da tempo non riusciva più a gestire. Bugia dopo bugia, si era costruito attorno una vera e propria prigione.
Una storia che ricorda quella di altri studenti che, negli ultimi anni, hanno scelto la stessa disperata via di fuga. Ma che continua a far rabbrividire. Lo studente era iscritto alla facoltà di Economia e avrebbe dovuto laurearsi in data 7 dicembre. Ma in realtà quel giorno non era prevista alcuna discussione.
Si scoprirà solo più tardi che il 25enne non aveva mai sostenuto neanche un esame. E alla fine, giunto a un punto di non ritorno con l’annuncio della laurea imminente, ha optato per il gesto estremo per fuggire dall’umiliazione. Ha lasciato un biglietto ai suoi genitori dove rivelava il suo intento e ha preso la macchina. Come riporta ‘La Repubblica’, ha vagato per ore, poi in piena notte si è fermato sui ponti dell’acquedotto carolino a Maddaloni, in provincia di Caserta, e qui si è lasciato sopraffare dalla disperazione. Precipitato per un’altezza di circa 50 metri, per lui non c’è stato nulla da fare.

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Il rettore: “Imparare a chiedere aiuto e concedersi la possibilità di fallire”

“Un caso tristissimo e disperato. Siamo profondamente addolorati”, ha scritto via social il rettore della Federico II, Matteo Lorito. “A nome di tutta la comunità accademica mi stringo alla famiglia e agli amici del ragazzo. Il dolore e il senso di smarrimento per una morte così tragica sono profondissimi. La perdita di un nostro studente“, ha continuato il rettore, “segna una sconfitta e deve essere motivo di riflessione per noi che abbiamo la responsabilità di accompagnare i ragazzi nella crescita personale e professionale, nella costruzione del progetto di vita, dando sicurezze tanto più necessarie in tempi difficili e incerti”. Ma il rettore ha voluto anche lanciare un messaggio a chi, tra gli studenti dell’Università, si trova in difficoltà con gli studi, da qualsiasi punto di vista. Gli studenti devono sapere che possono chiedere aiuto, che siamo pronti a sostenerli dinanzi alle difficoltà negli studi. La comunità universitaria ha gli strumenti per farlo e, soprattutto, sente il dovere di non lasciare soli i ragazzi che si sentono persi”. L’invito è dunque quello di imparare a chiedere aiuto, a concedersi la possibilità di fallire, a imparare a mostrare le proprie fragilità: la comunità di cui fanno parte è pronta ad accoglierli e sostenerli senza giudicare”.

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