Guai seri per una studentessa universitaria di Trento. La ragazza, oggi 33enne, avrebbe ritoccato i propri voti violando il sistema informatico dell’Ateneo. La sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che la giovane dovrà versare 3000 euro alla Cassa delle ammende.
Studentessa ritocca i propri voti universitari
Una studentessa iscritta al corso magistrale di Ingegneria Civile, era riuscita a violare il sistema informatico universitario ‘aggiustando’ così i propri voti. Un 26 che diventa 30, qualche lode qui e là, materie mai sostenute magicamente comparse nel propria carriera universitaria. Come? L’ipotesi degli inquirenti è che la ragazza fosse riuscita a sottrarre la password alla funzionaria incaricata dell’inserimento dei voti nel registro elettronico. Grazie ad una borsa di studio, la studentessa era diventata collaboratrice della segreteria amministrativa. In questo modo, lontana da occhi indiscreti, sarebbe riuscita a reperire le password necessarie per accedere alle carriere degli studenti.
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Le indagini
Gli accertamenti sono partiti grazie alla segnalazione del professore del corso di Fondazioni, il quale, non ricordando se effettivamente la studentessa avesse superato il suo esame, aveva richiesto maggiori chiarimenti alla segreteria. E infatti, in seguito alle verifiche eseguite dai funzionari amministrativi, si è potuto constatare che, diversamente da quanto risultava dal dato informatico, mancava il relativo verbale cartaceo di superamento dell’esame. Da lì, si è fatta luce su altre materie che la studentessa aveva deciso di aggiudicarsi.
Le accuse
Le accuse contestate alla ragazze, e poi confermate, sono quelle di: “accesso abusivo ad un sistema informatico, detenzione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici e di falso materiale in atto pubblico”.
La tesi della difesa
Secondo gli avvocati delle difesa, le alterazioni nella carriera universitaria della loro assistita erano dovute esclusivamente ai funzionari amministrativi, i quali avevano prima tolto, e poi reinserito, alcuni esami della ragazza sul registro elettronico, senza un motivo logico ben preciso.