La sentenza del Consiglio di Stato conferma la condanna del 2020: le tasse imposte superavano il limite imposto dalla legge. Per questo l’Università di Pavia dovrà restituire 4,8 milioni agli studenti.
L’anno incriminato è l’ormai lontano 2013. Il ricorso dell’ateneo è stato respinto. C’è chi esulta e chi vede nella sentenza un grande passo verso il cambiamento.
La sentenza: 4,8 milioni da restituire agli studenti
Era il 2013. Le tasse universitarie andavano al di là del tetto massimo consentito dalla legge. L’Università di Pavia dovrà restituire agli studenti 4,8 milioni di euro. Questo è quanto stabilisce la sentenza del Consiglio di Stato, che respinge il ricorso dell’ateneo e conferma definitivamente la condanna, già inflitta nel 2020.
Tasse al di sopra della legge: “L’escamotage degli studenti fuoricorso”
Una vittoria per l’UDU di Pavia, che aveva aperto il caso anni fa. Come riportato da Il Giorno, così commenta Alessandro Miceli, segretario del Coordinamento per il diritto allo studio: “La normativa vigente prevede che il totale della contribuzione studentesca non possa superare il 20% dei fondi stanziati dallo Stato per il funzionamento degli atenei. Se lo stato dà 100, l’ateneo può chiedere al massimo 20. Gli atenei hanno cercato di superare per anni tale soglia, tramite l’escamotage degli studenti fuoricorso”.
Cosa significa questo “escamotage degli studenti fuoricorso”? Nel 2012 il governo Monti provò a introdurre la possibilità di scorporare le tasse pagate dagli studenti fuoricorso. E fin qua tutto bene, se non fosse che il decreto attuativo del Ministero dell’Università, necessario per far entrare in vigore la nuova direttiva, non è mai stato pubblicato. Ecco quindi che, come spiega Miceli, “lo scorporo degli studenti fuoricorso è totalmente illegittimo”. A confermarlo è la sentenza.
Verso la gratuità degli studi universitari?
Per Miceli la decisione equivale a un grande passo avanti: “In questo senso, la decisione rappresenta un’importantissima vittoria per la nostra associazione in quanto dimostra inequivocabilmente come, da anni, molte università italiane abbiano una tassazione studentesca fuori legge”. E già si guarda al futuro: “Speriamo ora che l’ateneo pavese apra una fase di confronto costruttivo, in quanto nessuno vuole danneggiare l’Università”.
Altro giudizio positivo, a favore della sentenza del Consiglio di Stato, è quello di Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari. Piredda parla infatti di “direzione giusta”, individuando una possibile e auspicabile traiettoria a lungo termine: “Questa notizia ci pone nella direzione giusta, quella che ci porterà alla gratuità degli studi universitari. Stiamo dimostrando alle istituzioni e alle università che la loro condotta degli ultimi anni in termini di contribuzione studentesca, costituisce un comportamento discriminatorio e illegittimo che fa gravare sulle spalle degli studenti, in particolare su quelli fuoricorso, le responsabilità di uno Stato incapace di finanziare adeguatamente l’alta formazione”.