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Università: uno studente su tre mente ai genitori sugli esami dati


Aumentano i casi di studenti che soffrono di ansia e difficoltà psicologiche. Perché si mente: per tranquillizzare i genitori. Il sondaggio

Ci sono storie che finiscono malissimo, altre, come quella raccontata venerdì 17 marzo su Twitter da Paola, che mostrano resilienza e offrono speranza: «Avevo congelato la mia carriera universitaria perché di colpo e per motivi che neanche io ho ancora capito ho avuto un crollo», racconta in un thread che ha avuto oltre duecentomila visualizzazioni in poche ore. Il finale è una riscossa: dopo anni di fatica, blocco, «bolla d’ansia», Paola ha ripreso a studiare e a dare esami.

Aumentano i casi di difficoltà psicologica, crisi da stress, ansia da prestazione, timore di essere inadatti e incapaci, di non rispondere alle aspettative dei professori e delle famiglie. Secondo un sondaggio tra gli studenti fatto dal sito Skuola.net circa uno studente universitario su 3 ammette di aver mentito alla famiglia sulla propria carriera studentesca. In circa la metà di questi casi – si parla del 16% del totale – la bugia è sistematica. Tra chi, a oggi, continua a tenere nascosta la realtà dei fatti, solo 1 su 3 afferma di essere nel pieno controllo della situazione. Mentre il 32% vorrebbe vuotare il sacco ma non riesce a trovare il coraggio, e il 35% è convinto che non si possa più tornare indietro.

Se venisse scoperto dalla famiglia sul reale stato delle cose, il 25% ritiene di poter essere preda di uno stato di disperazione e la stessa percentuale afferma di poter ipotizzare anche un gesto estremo.

Intervenire sulla famiglia

Con questi dati viene da chiedersi se non sia tardi per correre ai ripari e soprattutto quale può essere una strategia utile per fermare o limitare questo fenomeno che rischia di diventare patologico. Secondo gli studenti il problema è in famiglia: uno su due (46 per cento) vorrebbe che passasse il messaggio che non è che una laurea sia per forza il sinonimo di successo. La prima spiegazione di chi comincia a mentire sui propri esami ai genitori è quella di volerli tranquillizzare. Solo il 15% vede utile potenziare il supporto psicologico da parte degli atenei, mentre uno su tre vorrebbe un approccio più umano e comprensivo da parte delle Università.

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