Scoprire che dopo due anni la stanza affittata per l’Università era colma di telecamere in bagno e in camera da letto. A raccontare questo incubo al sito Fanpage è una giovane ragazza, che ha deciso per privacy di farsi chiamare Federica.
“Mi sono trasferita a Milano per iniziare l’università. Dovevo trovare un appartamento o una stanza, dato che il primo costava troppo, ho cercato una camera– racconta la giovane-. Ho trovato un annuncio dove ne veniva messa in affitto una in una casa che era molto comoda da raggiungere con i mezzi”.
Poi però avviene l’amara scoperta dell’universitaria: “Un giorno mi stavo preparando per andare in università. A un certo punto, il mio padrone di casa mi ha chiesto di fare una traduzione. Il tempo di cambiarmi e sono corsa in camera sua”.
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Universitaria affitta una camera e scopre che il padrone la spia da 2 anni
“Quando sono entrata, ho visto un display: lì c’era l’immagine della mia camera. Io avevo un animale in casa e l’ho visto correre. Ho capito che non era una foto, era il momento reale. Sono rimasta scioccata. Non so perché non ho reagito subito. Ho preso la borsa e sono andata via“.
L’unico indagato è stato il padrone di casa, possessore delle telecamere e dell’appartamento. Sul suo computer sono state trovate immagini di altre donne, ma non quelle di Federica. Per questo motivo il Tribunale di Milano lo ha assolto. Così, racconta Federica, il suo caso di rischia risultare senza colpevole e una ragazza appena 23 anni arrivata a Milano per studiare, violata nella propria privacy, resterà senza giustizia.