Le ultime sue parole, secondo le cronache, sarebbero state “mamma aiuto!”. Così una bambina di soli 9 anni, che abitava nel borgo marinaro in provincia di Palermo Acqua dei Corsari, è morta sul colpo e in maniera istantanea giovedì scorso.
A raccontare lo strazio la zia della bimba nelle pagine di Palermo Today. “Mia nipote non soffriva di alcuna patologia. Una tragedia inspiegabile”. Le manovre di rianimazione dell’Ospedale dei Bambini sono risultate inutili a bloccare il malore della piccola palermitana.
Il dolore per la bimba
La vicenda ha lasciato l’amaro in bocca agli abitanti di Acqua dei Corsari, dove la bambina viveva insieme al resto della famiglia, formata dalla sorella gemella, da un fratellino e dalla sua mamma. “Mercoledì sera – aggiunge la familiare sempre alla testata palermitana – sono intervenuti i sanitari con l’ambulanza. Hanno provato a lungo a rianimarla, anche mentre la portavano in ospedale. Poi ci hanno riferito che era entrata in coma. L’indomani mattina è arrivata la triste notizia. Mia nipote è stata trasferita nella camera mortuaria del Di Cristina in attesa che venga organizzato il funerale”.
Nonostante la disgrazia la madre della piccola ha autorizzato la donazione degli organi. “Ho detto sì perché era un gesto che andava fatto. Abbiamo alleviato il dolore di altri bambini e dei loro genitori. La mia bambina adesso è un angelo che ha dato la gioia”. La scelta della giovane donna ha permesso di salvare altri tre bambini che si trovavano in lista d’attesa per un trapianto. “Adesso in varie regioni d’Italia – spiegano dal quei bambini hanno una nuova speranza di vita grazie al fegato e ai reni della piccola palermitana”.
“Ringrazio la famiglia della bimba, in particolar modo la mamma, per la grande generosità e sensibilità. La donazione pediatrica – dichiara il coordinatore regionale del Centro regionale trapiani della Sicilia, Giorgio Battaglia – passa attraverso situazioni delicate e difficili. Bisogna ammirare tantissimo il gesto di questa donna, un gesto prezioso che forse potrà aiutarla a far superare la tragedia vissuta”.
Elsa Cannistraro, la psicologa del Crt che ha assistito la famiglia, racconta: “Aver conosciuto questa mamma meravigliosa per me è stata un’esperienza che porterò nel cuore per sempre. Da anni il mio lavoro di supporto alle famiglie nelle terapie intensive mi ha permesso di conoscere tante realtà e tanto dolore. Ma lo strazio più grande è quello che prova un genitore per la morte di un figlio. E questa giovane mamma, nel suo immenso tormento, ha avuto la bontà d’animo e la grande sensibilità di pensare alla angoscia di tante altre mamme che stavano soffrendo come lei”.